La vela di vetro in ricordo di Salvadori. Il premio dell’Onda per alfieri ’geniali’

Il priore Spessot: "Massimo era elegante, uno dei più bravi maestri di bandiera"

La vela di vetro in ricordo di Salvadori. Il premio dell’Onda per alfieri ’geniali’

Il priore Spessot: "Massimo era elegante, uno dei più bravi maestri di bandiera"

Non solo il Drappellone, nel Cortile del Podestà è stato presentato anche il Premio speciale per la migliore coppia di alfieri in ricordo di Massimo Salvadori, prematuramente scomparso nell’agosto 2023, e offerto dalla Contrada Capitana dell’Onda. L’opera - realizzata da Viola Totti, Paolo Totti junior, Roberto Gambelli, Luca Pepi, Loris Bisconti, Simone Niccolini, Silvia Ghelardini, Falegnameria ‘Dama’ e Vetrate Artistiche Toscane - unisce arte e ricordo, cultura e tradizione, affidandosi a tecniche e materiali diversi. Una vela centrale in vetro dipinto richiama proprio l’Onda e la figura di Massimo, alfiere di Piazza e vincitore del Masagalano, e viene sorretta da due colonne, che riportano il fregio dei delfini natanti e le Compagnie militari dell’Onda.

"Se parliamo di persone come Massimo Salvadori – ha detto il Priore dell’Onda, Massimo Spessot , parliamo dell’amore profondo, incondizionato che alimenta il nostro mondo. Vincitore del Masagalano, alfiere abile e elegante, è stato uno dei più bravi maestri di bandiera per tante generazioni di ondaioli. Per la nostra Contrada, è tuttora un esempio presente di cura e tenacia. Abitatore del rione geniale, non da ‘genio’, ma da ‘genia’, ha sempre preferito far parte della Società e quasi mai del Seggio di Contrada. Fino a quando ha potuto è sceso per strada, soprattutto nei giorni di Palio, per stare con gli amici e cantare le canzoni dell’Onda e di Siena. La cena della prova generale, la sua creatura, per sua ferrea volontà da anni viene fatta solo con forze ondaiole: adesso ci sono gruppi di lavoro che arrivano da dove è arrivato lui".

"La volontà – ha aggiunto Paolo Totti junior, chiamato a presentare il premio – è stata quella di creare un’opera che vada ad arricchire il museo di una Contrada con uno specifico richiamo all’Onda e a Massimo. Nella parte alta è stata ripresa l’iconografia regia del 1889: più che un delfino, un pesce abissale, con la funzione di scacciare un influsso magico maligno, un ‘mostro’ che sconcerta e affascina. Traslato nel Corteo storico, allontanerà dagli alfieri tensione e paura. Nella parte più in basso l’acqua che sgorga e si trasforma in spuma del mare, molto perpetuato della vita, onda che si rigenera. Infine la figura di Massimo, che saluta con le mani protese in avanti e ci guarda con forza e eleganza".

Andrea Talanti