ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

L’abbraccio con Mediobanca: "Un nuovo campione nazionale capace di creare altro valore"

L’ad Lovaglio definisce i dettagli dell’operazione che ha cambiato lo scenario della finanza italiana "Non colpiremo l’identità di Piazzetta Cuccia ma sfrutteremo la forza dei due marchi".

Un futuro possibile con Mediobanca per Banca Monte dei Paschi

Un futuro possibile con Mediobanca per Banca Monte dei Paschi

"Con questo progetto siamo in grado di creare un nuovo campione nazionale, unendo due ottime banche di cui vogliamo aumentare il valore". Il tema principale della conference call di Banca Monte Paschi sono sì i conti definitivi del 2024, ma l’attenzione di tutti è puntata sulla vicenda Mediobanca. E l’ad Luigi Lovaglio dedica un’ampia parte del suo intervento all’operazione che agita da oltre dieci giorni il mondo del credito e non solo, viste le immediate e diffuse reazioni politiche. Per questo, intervenendo per la prima volta (escluso il primo giorno dopo il lancio della proposta, con gli analisti), Lovaglio entra nei dettagli ma chiarisce anche la cornice ambiziosa, quell’idea di "creare un nuovo campione nazionale" grazie all’unione di due realtà così diverse da poter combaciare perfettamente come in un gigantesco Tetris finanziario.

Sarà che il suo intervento inizia proprio mentre la colonna sonora che accompagna l’attesa è virata su ’I want to break free’ dei Queen - una coincidenza casuale certo, ma d’effetto con "Voglio liberarmi", per una banca da troppo prigioniera del suo passato - ma la sua analisi accoppia analisi dettagliate (cui Piazzetta Cuccia controbatterà di certo, questo è un altro discorso) con l’orgoglio per una banca data più volte per spacciata e che ora ha la forza di tornare protagonista sullo scenario nazionale. "Credo fermamente – ha detto Lovaglio, dopo l’esposizione dei dati di bilancio 2024 – che siamo ben attrezzati per unire le forze con Mediobanca in un processo industriale unico, sfruttando la forza dei nostri marchi".

Sottolineando con forza due punti che sono risposte nemmeno tanto indirette al cda di Mediobanca: "La ratio industriale di questa operazione è molto forte, siamo convinti della creazione di valore e che la nostra transazione non andrà a colpire l’identità di Mediobanca. La combinazione tra Mps e Mediobanca contribuirà a migliorare il business di entrambe le realtà, perché nascerà una diversificazione perfetta. Il flusso di ricavi fin dal primo giorno dell’operazione sarà alimentato dalla potenza della rete di Banca Mps e dalle forti competenze all’interno del management di Mediobanca".

La logica è, ha aggiunto, "mettere insieme due gruppi in grado di offrire una gamma di prodotti completi e di alta qualità, garantendo servizi a 6 milioni di clienti, migliorando i rapporti e la fidelizzazione con loro, riuscendo a compiere scelte che oggi probabilmente vengono svolte da altre parti". Quella diversità, insomma, che dall’inizio i contrari all’operazione hanno additato come un ostacolo e che invece per Lovaglio rappresenta il vero valore aggiunto: l’integrazione cioè di due modelli di fare banca diversi che, per questo motivo, si integrano ampliando il ventaglio delle offerte. Unica sovrapposizione reale quella di Generali che sostituirebbe Axa.

Il rovescio della medaglia potrebbe in teoria essere quello di rischiare di mangiarsi tutti i possibili risparmi, ma per Lovaglio si parte da una base di 6-700 milioni di euro di contenimento dei costi. "Penso di poter tranquillamente confermare che questo livello di sinergie è il livello minimo da cui si potrà partire a lavorare", ha osservato Lovaglio rispondendo a una domanda.

L’operazione andrà avanti e l’amministratore delegato di Rocca Salimbeni conferma che proseguirà il giro di incontri con il mondo finanziario (la scorsa settimana era stato a Londra) per illustrare i contenuti dell’offerta. E non sono previste modifiche rispetto al dettaglio dell’offerta iniziale, con l’accettazione da parte dei soci di Mediobanca fissata come minimo al 66,7%: "Nella fase attuale restiamo su questa posizione, non prendiamo in considerazione uno scenario diverso per il momento", ha confermato Lovaglio.

Ora i passaggi formali e ad aprile l’assemblea straordinaria di Banca Mps, che darà il via libera all’offerta di scambio. E nei prossimi mesi si capirà se davvero nascerà quel nuovo "campione nazionale" tratteggiato da Lovaglio.