RICCARDO BRUNI
Cronaca

L’Accademia degli Intronati fa il bis. Due presentazioni a palazzo Patrizi

Domani Montanari con il libro dello storico dell’arte Angelini, giovedì Balestracci con il medievista Canaccini

Domani a palazzo Patrizi presentazione del libro di Alessandro Angelini

Domani a palazzo Patrizi presentazione del libro di Alessandro Angelini

Tra storia dell’arte e storie di reliquie, l’Accademia degli Intronati propone questa settimana due appuntamenti con grandi ospiti. Domani nella Sala degli Intronati a palazzo Patrizi, alle 17.30 Tomaso Montanari, storico dell’arte e rettore dell’Università per stranieri di Siena, presenterà il volume di Alessandro Angelini ‘Arte di corte nell’Europa del Seicento. Velázquez, Bernini, Poussin’ (Roma, Carocci, 2025). Tre delle massime personalità del Seicento, raccontate in un libro che sviluppa il tema della grande fortuna e poi del declino del modello artistico italiano.

"A questo argomento – anticipano dall’Accademia – si aggiunge il rapporto fra produzione artistica di corte, con il suo carico di efficaci messaggi visivi, e strategie politiche, nel periodo più drammatico attraversato dall’Europa della prima età moderna con la guerra dei Trent’anni. I grandi maestri, ammirati e ricercati, furono protagonisti ma anche strumento di ambiziosi progetti che mutarono sensibilmente l’assetto del Continente alla metà del secolo, fino al pieno affermarsi dell’assolutismo monarchico".

Angelini è professore ordinario di Storia dell’arte moderna all’Università di Siena. Si è occupato per lo più di pittura e scultura in Toscana nel Rinascimento e di scultura del Seicento a Roma.

Giovedì, sempre nella Sala degli Intronati a palazzo Patrizi, il secondo appuntamento, di nuovo alle 17.30, con lo storico Duccio Balestracci a presentare il libro di Federico Canaccini ‘Sacre ossa. Storie di reliquie, santi e pellegrini’ (Bari - Roma, Laterza, 2025). Ritenute tra le più interessanti manifestazioni del Medioevo oscuro e superstizioso, le reliquie sono al centro di storie affascinanti con personaggi indimenticabili. La polvere del mantello di san Martino, il dentino da latte di Gesù Bambino, migliaia e migliaia di frammenti della Vera Croce recuperata da sant’Elena.

"Se scorriamo l’elenco delle innumerevoli reliquie conservate nei nostri santuari e nelle nostre chiese – spiegano dall’Accademia – non possiamo trattenere lo stupore e l’ironia per una ‘tipica’ testimonianza della superstizione e dell’oscurantismo medievale. Ma se quello delle reliquie può apparire un mondo esclusivamente connesso con l’aspetto devozionale, con la fede e con l’esaltazione del sacro, esplorare le storie a loro legate ci conduce in un inedito mondo fatto di viaggi avventurosi, raggiri, contese teologiche, battaglie campali e rapporti di potere secolari".

Riccardo Bruni