Spunta il caso della ’ricetta dematerializzata’ non ancora prorogata, in tutti i suoi utilizzi. La segnalazione arriva dalla Federazione dei medici di medicina generale, mandata via email ai suoi iscritti, i medici di famiglia: "Nonostante le continue richieste di Fimmg di proroga delle disposizioni o della loro messa a sistema, dal 1° gennaio 2025 è terminata la vigenza dell’ordinanza del Capo del Dipartimento della protezione civile numero 884 del 31 marzo 2022, poi prorogata fino al 31 dicembre 2024, che aveva disciplinato in via transitoria, durante l’emergenza Covid, alcune modalità di utilizzo di strumenti alternativi al promemoria cartaceo della ricetta elettronica. Dal 1°gennaio, pertanto, il medico prescrittore non può più comunicare al paziente il solo numero di ricetta elettronica o la sola immagine del codice a barre dello stesso, mentre è sempre possibile inviare il promemoria in formato digitale nel portale del SAC, nel fascicolo sanitario elettronico. Inoltre non è più possibile per le farmacie ricevere a distanza gli estremi delle ricette verbalmente o per mezzo di posta elettronica o messaggistica".
Insomma sembra di capire che l’assistito debba portare in farmacia la vecchia ricetta cartacea. L’utilizzo di quella dematerializzata è stata adottata in via sperimentale a partire dalla pandemia e annualmente prorogato: dalla segnalazione Fimmg si intuisce ora che non basterà più comunicare il numero del codice a barre. Fatto sta che l’uso della ricetta ’digitale’ è molto diffuso, soprattutto in caso di medicinali da prescrivere ripetutamente.