La fuga a perdifiato. Il tentativo disperato di salvarsi. Poi l’hanno bloccato. E con lui anche l’uomo che si trovava alla guida della macchina che avevano fatto accostare, sulla Siena-Grosseto, per un controllo della polizia. Alla fine, davanti al giudice, hanno confessato di aver rubato proprio quel giorno la pistola spuntata nel corso delle verifiche. Il colpo, avvenuto in provincia di Firenze, era stato denunciato ai carabinieri dal proprietario dell’arma. Il sospetto, visto il materiale che gli agenti guidati dal vice questore aggiunto Riccardo Signorelli hanno trovato e sequestrato, è che i due fossero in zona per commettere furti nelle abitazioni. L’episodio è accaduto mercoledì scorso, nel tardo pomeriggio. Un momento particolarmente delicato per il territorio di Sovicille poiché erano numerosi i furti nelle abitazioni messi a segno. O anche soltanto tentati. Così le forze dell’ordine hanno cominciato ad intensificare la presenza e nella ’rete’ sono caduti i due italiani poi arrestati. Si tratta di un 35enne laziale e di un 42enne residente nel Grossetano, che era alla guida della Ds7 fermata dalla polizia. Deve essere corso un brivido nella schiena dei due uomini. Sapevano di essere stati gli autori del furto di una Smith Wesson calibro 38 Special. E di avere in uno zaino un bel po’ di oggetti atti allo scasso.
La scena è da film. I poliziotti delle Volanti e della Mobile, poco prima delle 13, fanno cenno alla macchina di grossa cilindrata di fermarsi. Siamo proprio all’altezza del comune di Sovicille, la vettura procedeva in direzione Grosseto. Basta un attimo al passeggero, l’uomo di 35 anni, per capire di essere finito nei guai. Così apre lo sportello all’improvviso e si lancia in una fuga alla velocità della luce in mezzo ai campi e alle zone dove la vegetazione è più fitta. Ma gli agenti sono ben allenati. Non ci stanno proprio a lasciarsi sfuggire quel giovane che, evidentemente, ha qualcosa da nascondere. Inizia la caccia. Lui avanti e la polizia dietro. Per un chilometro, poi ancora per un altro. Senza mollare di un metro. Alla fine, però, il fiato è finito. E gli agenti sono riusciti a bloccare il 35enne. Intanto il conducente della Ds7 aveva provato a scendere dall’auto ma per lui era stato impossibile anche solo cercare di allontanarsi trovandosi di fronte gli uomini di Mobile e Volanti. Game over. Gioco finito per entrambi. Avevano qualcosa da nascondere, scopriranno poco dopo controllando la macchina, gli investigatori.
Il motivo è stato presto svelato: nel vano porta oggetti dello sportello è stata infatti trovata una pistola, la Smith Wesson calibro 38 special. Era carica con tre proiettili. Dunque pronta a fare fuoco. Particolare inquietante, su cui sono in corso accertamenti da parte della Mobile. Di più: all’interno della macchina, in particolare dentro uno zaino, è saltato fuori diverso materiale utilizzato di solito per lo scasso. C’era una smerigliatrice, con tanto di disco di riserva, poi dei guanti da lavoro, uno scalda collo e il passamontagna, un piccone privo dell’asta. E ancora: due cacciaviti e delle ricetrasmittenti. Strumenti che hanno fatto pensare che si trovassero nella zona per commettere furti nelle abitazioni. E’ scattato l’arresto, inizialmente per porto abusivo di arma da fuoco e ricettazione visto che è risultata rubata. Poi c’è stata un’altra pagina della storia da film. Quando il grossetano e il laziale, difesi dagli avvocati Riccardo Lottini e Costanza Malerba, si sono trovati davanti al gip hanno confessato di aver commesso loro il furto. Il pubblico ministero ha chiesto ed ottenuto gli arresti domiciliari per entrambi.
L’allarme furti però prosegue. I ladri sono entrati in azione anche nella zona dei Cappuccini a Siena, visitando alcuni appartamenti. Il braccio di ferro con le forze dell’ordine continua.
La.Valde.