MICHELA BERTI
Cronaca

L’aeroporto non può attendere: "Nuova mobilità, aerei e droni. E noi dobbiamo essere pronti"

Vieri Michelagnoli, proprietraio della Certosa Maggiano, interviene nel dibattito "Musk era interessato al nostro territorio? Lo immagina in bici sulle nostre strade?".

Vieri Michelagnoli, proprietraio della Certosa Maggiano, interviene nel dibattito "Musk era interessato al nostro territorio? Lo immagina in bici sulle nostre strade?".

Vieri Michelagnoli, proprietraio della Certosa Maggiano, interviene nel dibattito "Musk era interessato al nostro territorio? Lo immagina in bici sulle nostre strade?".

La premessa Siena è uno dei territori più belli al mondo. Parte da qui Vieri Michelagnoli, proprietario della tenuta Certosa Maggiano, per intervenire sul dibattito ospitato da La Nazione sull’aeroporto di Ampugnano. Un’infrastruttura, ormai dimenticata, che potrebbe essere rilanciata se solo ci fosse la volontà politica di farlo. Gli imprenditori si mettonoin fila perché è proprio da qui che parte la nuova era non solo del turismo a Siena e provincia. Ecco cosa ci ha detto Michelagnoli.

"L’aeroporto di Ampugnano è un’infrastruttura in passato vituperata perchè al centro di progetti che a mio parere non erano coerenti con la destinazione. Oggi la situazione è diversa. Oggi il traffico privato è volumetricamente cambiato ed è cambiata anche la tipologia clientelare. I mercati con i quali dialoghiamo hanno un potere d’acquisto molto alto, diverso dal nostro. Io rappresento un gruppo di albergatori, tutti concordi nel ritenere Ampugnano una grande potenzialità, non solo per il turismo".

Non solo turismo, ha detto?

"Esatto, è un territorio vasto che pullula di immobili di altissimo pregio, in questo momento c’è interesse di tante persone che vogliono venire a vivere qui e che già stanno facendo acquisti e ristrutturazioni importanti, sia come imprenditori che come privati. Questa, forse, è la miopia che invece noi registriamo. Siamo un territorio di piccoli imprenditori, un’eccellenza nel mondo e c’è chi vuol venire a viverci. E’ chiaro che servono infrastrutture a misura ed è per questo che parlare di voli di linea è sbagliato. Il nostro sistema di aeroporti in Toscana non è in grado di recepire la domanda privata dove, oltre al business, c’è il residenziale, il medicinale. Abbiamo bisogno di dare a Siena quella posizione che si merita".

Sul fronte delle infrastrutture questo territorio qualche problemi, in effetti, ce l’ha...

"Non si può essere collegati solo da una quattro corsie colabrodo. Non abbiamo ferrovia. Questa è una fotografia di oggi. Quello che in tempi rapidi non ci possiamo rendere conto è che a breve la modalità di spostamento sarà molto ingaggiata sulla parte aerea, green, ecosostenibile. Creare oggi un punto di attracco è fondamentale, non possiamo rimanere tagliati fuori. Facciamo un piccolo investimento di partenza per dare visibilità all’infrastruttura".

Quando parla di cambiamento della modalità di trasporto a cosa pensa?

"Tra poco metteranno fuori i droni. Venire da Roma a Siena si farà in 20 minuti. Elon Musk era interessato al nostro territorio? Ecco, se lo immagina a viaggiare in bicicletta sulle nostre strade! E Ampugnano deve essere pronto per un turismo di eccellenza e residenzialità di eccellenze, ci sono ville e casali in contesti meravigliosi. Siena ha bisogno di tutto. Anche di ridurre un pochino l’over tourism che trancia le città, taglia l’artigianato. In questo momento dobbiamo dirci che siamo dei grandi, e se vogliamo essere tali, l’aeroporto è un ’abc’. No Peretola, no Galilei, qui si parla di un servizio per 3-4 aerei al giorno".

Se non decolla Ampugnano quel è il rischio?

"Perdiamo enormi opportunità anche di affari last minut. Dobbiamo smettere di essere provinciali. Il mondo viene da noi e rimane esterrefatto della nostra dimensione umana. Quindi noi dobbiamo investire. C’è un mercato al quale non ci stiamo aprendo. Dobbiamo incominciare a tornare a essere orgogliosi perchè siamo i più belli del mondo".

Però ci sono anche gli interessi delle comunità.

"Gugliotti, sindaco di Sovicille, vuole dialogare. Sulla progettualità dobbiamo trovare un equilibrio che sia moderato fra tutti. Io non ho mai sentito nemici ma persone di buon senso che portano il loro contributo. E’ giusto che un sindaco chieda di essere coinvolto per un’infrastruttura che insiste sul proprio territorio. Si deve anche condividere l’attualità e le opportunità".

Dal suo osservatorio privilegiato di imprenditore cosa vede?

"Che la residenza internazionale è triplicata negli ultimi anni. Questo ci darebbe imput per sviluppare nuove infrastrutture di eccellenza che Siena merita. E’ l’indotto che dobbiamo valutare. Siamo richiesti in un mercato che ha grande potere di acquisto".

Non è troppo tardi per rilanciare Ampugnano?

"Dobbiamo rimanere allineati a questo imminente cambiamento epocale sulla mobilità. E’ arrivato il momento che questo asset sia gestito da Siena e dai senesi altrimenti poi ci tagliano fuori. Dobbiamo metterci a tavolino con tutti gli enti ed iniziare una dialettica progettuale, guidata da noi. Non dobbiamo lasciar perdere questa infrastruttura ma gestirla. E’ una grande occasione".