È portando l’attenzione sulla guerra in Palestina che, anche quest’anno, il presidente del Consiglio studentesco dell’Università di Siena, Samuele Picchianti, ha iniziato il proprio discorso per l’inaugurazione dell’anno accademico. "Nell’ultimo anno in Palestina sono state uccise più di 40.000 persone, in gran parte donne e bambini – ha detto il presidente Picchianti -. In questo anno il movimento in solidarietà della Palestina ha fatto capire molto chiaramente che non basta erogare borse di studio. Come può un’Università definirsi neutrale, o addirittura promotrice di pace, se continua a mantenere rapporti con istituzioni che sono complici di questi crimini, come le università israeliane e le aziende del settore militare?". Tanti i temi trattati da Picchianti non sono mancate aspre critiche alle decisioni del governo, rappresentato in aula dal deputato Francesco Michelotti. "Il governo Meloni e la ministra Bernini hanno tagliato 700 milioni di euro al Fondo per il finanziamento ordinario, un duro attacco alle università che avrà gravi ripercussioni sui servizi agli studenti e sul personale del nostro Ateneo – ha detto Picchianti -. La domanda che viene da porci è: se non è lo Stato che finanzia adeguatamente l’università e la ricerca, allora chi lo farà? E con quali interessi?". Una riflessione è stata fatta anche sulla violenza di genere, e su alcuni episodi che hanno interessato da vicino la comunità accademica. "Siamo venuti a conoscenza di un episodio di violenza sessuale avvenuto in una residenza universitaria della nostra città, un fatto che ci ha scossi profondamente – ha detto il presidente del consiglio studentesco -. Vorrei anche ricordare Yuleisi Ana Manyoma Casanova, una donna brutalmente uccisa lo scorso 10 agosto. Da questo tipo di violenze si può uscire soltanto come comunità, sentendoci tutti coinvolti, anche quando sarebbe facile essere indifferenti. Per questo, spero che l’Università possa fornire tutte le risorse necessarie al Centro Antiviolenza che sarà inaugurato il 25 novembre, e che il Comune prenda seriamente in considerazione la proposta di istituire un fondo affitti per le donne vittime di violenza domestica, e vengano create nuove case di seconda accoglienza". Un lungo affondo è stato dedicato anche alle questioni locali più impellenti. "Il blocco di un servizio fondamentale come la mensa Bandini è un problema, come la totale assenza di politiche abitative reali e una politica efficace di accoglienza per i migranti, che invece viene portata avanti grazie alla generosità di volontari che ogni giorno si impegnano per migliorare la vita di chi cerca dignità nel nostro Paese – ha commentato Picchianti -. Una dignità che ho visto negli occhi dei lavoratori e delle lavoratrici della ex Whirpool di viale Toselli, che hanno attraversato con i loro corpi la città al grido "vogliamo lavorare" contro un sistema che sembra ignorare le loro necessità e i loro diritti. È il momento di dare risposte concrete".
All’intervento di Picchianti è seguito quello della rappresentante del personale tecnico amministrativo, Francesca Ricci, che ha parlato della necessità di valorizzare il pubblico impiego, di considerarlo come una risorsa e non come sola manovalanza ed ha espresso delusione per l’approvazione del nuovo contratto nazionale.
Eleonora Rosi