La dieta mediterranea è il valore promosso nei due giorni di ‘Buono!’, l’appuntamento di Maker Faire Rome, promosso dalla Camera di Commercio di Roma in collaborazione con il Santa Chiara Lab dell’Università di Siena. Il mondo dell’agrifood si è riunito cercando nuove forme di sintesi tra innovazione e tradizione, che è la formula sulla quale il Santa Chiara Lab ha contribuito ad accendere i riflettori del settore, indicando gli orizzonti di sviluppo che le nuove tecnologie sono in grado di aprire. Ovvero, introdurre il digitale e le nuove tecnologie nella gestione dei campi, rinnovare uno dei mestieri più antichi per renderlo più sostenibile sia da un punto di vista ambientale che economico.
Il bilancio di Angelo Riccaboni, presidente del Santa Chiara Lab e della Fondazione PRIMA, è quello di un ulteriore impulso nella direzione intrapresa, che è alla base del documento ‘Uniti nel cibo’. "Il documento – spiega Riccaboni – definisce dieci impegni comuni e dimostra che in Italia esiste un modello agroalimentare eccellente e sostenibile che rappresenta un riferimento importante ed esportabile in altri contesti. Al contempo è necessario contrastare diete universalistiche imposte dall’alto, uguali per tutti, che si dimenticano di nutrienti e ingredienti essenziali. Dobbiamo, invece, valorizzare la dieta mediterranea legata ai territori e far sì che le persone capiscano, responsabilizzandole ed educandole, che ciò che si mangia contribuisce alla propria salute e a quella dell’ambiente".
Il documento, promosso alla presenza del ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è frutto del ‘Gruppo di Lavoro per gli impegni delle imprese’, composto da tutte le associazioni di categoria e coordinato da Riccaboni. Al suo interno, oltre a valorizzare le esperienze positive delle aziende, espone 10 impegni concreti per promuovere la sostenibilità delle imprese italiane dell’agrifood, in uno scenario capace di offrire soluzioni concrete all’agroalimentare, che ha sempre più Siena al centro della ricerca e delle pratiche innovative da promuovere.
Riccardo Bruni