di Laura Valdesi
SIENA
"I sogni son desideri...", canta Cenerentola nel mitico film Disney. E a volte diventano realtà. Grazie all’impegno, la passione e la voglia di mettersi al servizio di chi, magari, è gravemente malato e non può spostarsi. Però anela di rivedere il mare a cui lo legano ricordi indelebili. Oppure di visitare un museo o di tornare nei luoghi dell’infanzia. Trasferte proibitive senza l’organizzazione dei viaggi e la rete protettiva di volontari che spendono il tempo libero per gli altri. Così è nata l’"Ambulanza dei desideri" per realizzare i sogni di chi non può andare dove vuole. "Noi siamo quella possibilità", spiega Mirko Casprini, ingegnere, 44 anni. Nella vita è energy manager del Gruppo Mps, nel tempo libero si dedica ormai da un quarto di secolo alla Misericordia di Poggibonsi.
Com’è nata l’idea?
"L’ispirazione è stata tratta da esperienze nel nord Europa. Si sposa con l’esigenza da noi portata avanti da sempre di non lasciare indietro nessuno, dando valore ad ogni momento della vita. Anche a quelli più complicati. Vogliamo aiutare così le persone a realizzare cose che non potrebbero fare senza la Misericordia".
Avete già realizzato i sogni di alcune persone.
"E’ un lavoro di squadra. Le proposte vengono sottoposte alla commissione di cui fanno parte anche il governatore Vallis Berti e il responsabile sanitario Gianluigi Marabini. Per due volte abbiamo accompagnato a vedere il mare un signore in carrozzina, che purtroppo quest’anno ci ha lasciato. Lo abbiamo portato, sia nel 2022 che nel 2023, a Marina di Grosseto insieme alla moglie. E’ stato molto felice, trascorrendo una giornata serena e diversa dalle altre. Noi ancora più soddisfatti di lui".
C’è stata poi la visita ai Musei Vaticani a Roma, proprio ad ottobre.
"Era il desiderio di un nostro ex volontario colligiano, Riccardo, che ora si muove con la carrozzina elettrica. Non è stato semplice organizzare sotto il profilo logistico ma alla fine ci hanno concesso di posteggiare proprio in Vaticano. Un’accoglienza speciale. E siccome desiderava anche andare a mangiare in una trattoria di Trastevere ce l’abbiamo portato".
L’ultimo desiderio realizzato è freschissimo, il 2 novembre. Quando Giuseppe Becacci, 80 anni, una vita a Poggibonsi, prima come falegname e poi venditore all’ingrosso di surgelati, è voluto tornare a vedere i luoghi dell’infanzia, trascorsa a Pratariccia, borgo fantasma nel comune aretino di Stia.
"Non avrebbe mai potuto fare a piedi 2 chilometri e mezzo di strada per rivedere il luogo dov’era stato bambino e di cui aveva un ricordo sfumato. Così a portarlo fin lassù con una jeep della protezione civile della Misericordia è stato un nostro volontario, suo figlio Massimo. Le quindici famiglie che abitavano nel borgo erano in prevalenza coltivatori. Facile immaginare l’emozione provata tornando in quella manciata di case".
Quanto fa bene ai volontari l’esperienza con l’"Ambulanza dei desideri"?
"E’ eccezionale. Perché, rispetto agli altri servizi per rispondere alle necessità, in questo caso il sogno crea in tutti un’attesa positiva. Genera una spirale di emozioni, diventa un collante anche per la squadra degli accompagnatori. La frase che ripetono più spesso è ’il sorriso di queste persone vale più di mille ringraziamenti’. Un’esperienza che fa veramente bene al cuore, aiuta a dimenticare le difficoltà personali di ciascuno".
I viaggi sono gratuiti?
"Tutti quelli effettuati finora, con il rientro in giornata, è stato possibile svolgerli gratis".
Il sogno di Mirko Casprini relativamente a questa iniziativa?
"Che possa essere emulata da parte delle altre associazioni di volontariato. Che metta radici e duri nel tempo, creando una rete che realizzi i desideri di chi da solo non può soddisfarli".