
La conclusione dello spettacolo ’L’amore comunque’ nella Sala degli specchi dell’Accademia dei Rozzi
Pallottole di dolcezza sparate contro la sofferenza, attracchi nel porto delle illusioni, il mare che canta anche se è ferito, un tizio che vuole affittare un cammello a Napoli, la luna stanca di guardare il mondo da lassù che si mette a camminare nel cielo e si ferisce i piedi. Quello che capita nelle canzoni non può succedere in nessun posto nel mondo. Lo sa bene Massimo Biliorsi, giornalista, scrittore, sceneggiatore, esperto di musica, e soprattutto rabdomante di emozioni, che con ‘L’amore comunque. Ottosumille: canzoni che si raccontano’ ha messo in scena all’Accademia dei Rozzi, uno spettacolo teatrale (prodotto dalla stessa Accademia) che ha portato il pubblico (numerosissimo) da un’altra parte, lontano da un presente non sempre ospitale.
Siamo sinceri, la realtà non ci piace, per baciarla dobbiamo immaginarla, e allora cosa c’è di meglio che salire a bordo di alcune canzoni che ci hanno fatto sognare e partire per altri lidi. Un viaggio tra memoria e sogno in cui i ricordi giovanili di Massimo, tra vacanze al Giglio e giochi nelle strade di San Prospero, si intrecciano con le canzoni entrate nella play list della sua educazione sentimentale: L’amore Comunque (Francesco De Gregori), Livorno (Piero Ciampi), Creuza De Ma (Fabrizio De André, Pink Moon (Nick, Drake), Caravan Petrol (Renato Carosone), Toutes Les Garcons Et Les Filles (Francoise Hardy), Moonlight Shadow (Mike Oldfield) Paint It Black ( Rolling Stones), La Luna (Angelo Branduardi.
Sul palco l’attore Massimo Reale (il medico legale della fortuna serie televisiva Rocco Schiavone), che qui ha mostrato il suo lato lirico, dando voce ai lampi di poesia di Massimo, Matteo Tomei e Davide Pepi, chitarre e voci che niente hanno tolto alla magia di brani culto come quelli protagonisti di un’opera in cui il privato e il pubblico, l’io e il noi ballano avvinghiati come le coppie di fidanzatini sulle note della canzone di Francoise Hardy. Lo spettacolo ha regalato un brivido lungo un’ora.
E alla fine erano tutti molto emozionati: il pubblico, i musicisti, Massimo Reale, e anche l’autore, che questo lavoro lo ha costruito come si costruisce un amore e ora lo guarda salire come un grattacielo di cento piani o come un girasole. Ma le più emozionate erano le canzoni. A sipario calato hanno detto che di lui si fidano e che vogliono essere raccontate soltanto da Massimo Biliorsi.