ELEONORA ROSI
Cronaca

Landini in viale Toselli: "Questa è una lotta di valore nazionale"

La proposta del segretario generale della Cgil

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ieri mattina di fronte ai cancelli dello stabilimento Beko

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ieri mattina di fronte ai cancelli dello stabilimento Beko

"Sono venuto perché con la mia presenza voglio ribadire agli operai, dopo mesi di lotta, che non sono soli" ha detto il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, in visita nello stabilimento Beko di Siena. Landini ha partecipato all’assemblea unitaria convocata dalla rsu ieri mattina all’ingresso dello stabilimento di Viale Toselli, che è poi sfociata in uno sciopero protrattosi per tutta la giornata lavorativa in risposta al messaggio con cui l’azienda aveva invitato a effettuare l’assemblea (con l’ora retribuita) nelle postazioni e non, come fatto altre volte, nel piazzale interno.

"Non siamo venuti qui a fare promesse particolari, ma a dire che la loro lotta non è una lotta solo del territorio, ma ha un valore nazionale – ha detto il segretario Landini –, perché se passa l’idea che i grandi gruppi multinazionali possono chiudere e ridurre la loro presenza nel nostro Paese si apre la strada alla deindustrializzazione. Per questo è importante che il governo, dopo aver dichiarato che aveva un golden power, si muova adesso concretamente per far cambiare idea alla multinazionale".

Da qui la necessità di continuare a lavorare per cambiare il piano dell’azienda, che al momento prevede la fine della produzione a Siena per il 31 dicembre 2025. "La soluzione a noi non convince e pensiamo che all’interno dell’accordo quadro che si sta cercando di negoziare con l’azienda, debba esserci una soluzione per tutti gli stabilimenti italiani, con una continuità produttiva che vada oltre il 2025 – ha ribadito il segretario generale della Cgil Maurizio Landini –. E anche in caso di reindustrializzazione servono delle certezze che ad oggi non ci sono. Per questo serve un impegno di tutte le istituzioni, sia locali che nazionali, compreso il governo".

Landini tiene a precisare che il suo intento non è quello di creare polemiche politiche, ma di portare avanti la lotta e le istanze degli operai della Beko. "Per quello che ci riguarda, per poter arrivare ad un accordo, che in ogni caso dovrà poi essere valutato e votato dai lavoratori, è necessario che l’azienda si renda disponibile ad andare in questa direzione – ha detto il segretario generale della Cgil –. L’accordo, deve avere la caratteristica di salvaguardare tutti gli stabilimenti e di dare una concreta prospettiva di continuità industriale per tutti. Non è il momento di polemiche, è il momento però di guardare a come si risolvono i problemi. E oggi il problema è dare lavoro alle persone, dare una continuità industriale".

Per quel che riguarda Siena nello specifico, e quindi anche la questione dell’affitto dell’immobile "sicuramente, se si vuole dare sostanza e credibilità all’idea di una continuità produttiva di questo stabilimento c’è bisogno di un impegno maggiore da parte dell’azienda anche in termini economici", ha commentato Landini.