Nonostante l’aumento all’origine dei costi del caffè, i bar riescono in molti casi a fornire un prodotto relativamente a basso costo, anche se con prezzi variabili. Dal nostro viaggio nel centro storico, è emersa una differenza, a pochi passi di distanza, anche del 30 per cento per il costo della tazzina: da 1 euro a 1,30 euro. Ma i produttori come gestiscono il problema degli aumenti? Nel nostro territorio ormai da centosettanta anni esiste una torrefazione di grande importanza, la Premiata Torrefazione Senese, gestita dalla famiglia Montanari, situata oggi nell’area industriale e artigianale di Isola d’Arbia.
Si tratta di un’azienda storica a gestione familiare, come spiega il titolare Leonardo Montanari. La sua famiglia ha rilevato nel 1954 l’azienda, la cui fondazione risale al 1831. "I nostri prodotti di punta – spiega Montanari – sono l’orzo tostato e il caffè. Tostiamo tutto a legna artigianalmente, con una macchina originale del 1956". La Torrefazione è partita dalla città: fino a quegli anni era situata dentro porta Ovile, prima di spostarsi fuori porta San Marco e fino ad arrivare oggi a Isola d’Arbia.
"I nostri sono tutti prodotti di altissima qualità, puntiamo esclusivamente su quello - prosegue Montanari –. Ormai abbiamo una clientela fidelizzata e sparsa a macchia di leopardo su tutto il territorio nazionale, ultimamente abbiamo anche diverse finestre aperte sui paesi esteri. Anche i turisti che assaggiano i nostri prodotti, poi vogliono acquistarlo periodicamente e hanno la possibilità di farlo tramite il servizio di e-commerce".
Poi arriviamo a quello che è uno dei temi del giorno: la situazione dei costi in aumento soprattutto riguardo in particolare al prodotto “verde”. "Negli ultimi anni – osserva Montanari – c’è stato un aumento di enorme livello riguardo al prodotto verde, noi non siamo importatori diretti ma ci serviamo da dei fornitori. Per fare un esempio, a novembre 2024 in sole ventiquattro ore il caffè ha subìto un aumento di 2 euro al chilo, tantissimo. Ho paura che se continuiamo così il caffè possa diventare un prodotto di nicchia, visto che anche per il 2025 temiamo ulteriori aumenti". Con il rischio inevitabile anche di ricadute per i clienti, sia gli acquirenti dei prodotti della torrefazione sia per chi si concede il piacere del caffè al bar.