MICHELA BERTI
Cronaca

L’appello del cardinale Lojudice: "Gli adulti siano degli esempi per i ragazzi pronti a seguirli"

Il pastore della Chiesa cattolica senese chiamato al conclave per l’elezione del Papa "Portiamo i giovani in prima pagina, non per il loro disorientamento, ma per il bene che fanno".

Il pastore della Chiesa cattolica senese chiamato al conclave per l’elezione del Papa "Portiamo i giovani in prima pagina, non per il loro disorientamento, ma per il bene che fanno".

Il pastore della Chiesa cattolica senese chiamato al conclave per l’elezione del Papa "Portiamo i giovani in prima pagina, non per il loro disorientamento, ma per il bene che fanno".

Ha parlato del ’Magistero dei segni’ il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino, Vescovo di Montepulciano- Chiusi-Pienza e presidente della Conferenza Episcopale Toscana, commentando i dodici anni di papato di Papa Francesco. "Anche se ha scritto tante encicliche, il suo è stato un Magistero caratterizzato dai gesti, dai segni. Chiesa degli ultimi, ospedale da campo. Chiesa in uscita che lui ha codificato: una Chiesa non più ripiegata su se stessa e con indeole missionaria".

"Il punto, del resto – dice il cardinale – non è essere dogmatici, teologici ma è essere nella Chiesa. Un respiro comune che parte dalla verità di Gesù Cristo, dal Vangelo e che trova i suoi chiarimenti nel Magistero del Papa. Il cuore di tutto è nell’Evangelii gaudium, che ci ha dato sin dall’inizio. Poi Amoris laetitia, Laudato si’ e infine l’ultima enciclica Dilexit nos sul sacro cuore. Un pontefice che ha dato risposte concrete. Segni che ha voluto cesellare".

E una particolare attenzione, il cardinale l’ha rivolta ai giovani. "La Chiesa non può più tornare indietro – ha detto il cardinale Lojudice – dovrà guardare alla pacificazione, al cammino dell’unità cristiani, al mondo, al rinvigorimento della fede di noi cattolici, questo è il punto più difficile perchè diamo tutto per scontato e le scelte grandi della fede rischiano di indebolirsi". Il messaggio è agli adulti ma riguarda i giovani, guarda al futuro: "Con tutti questi maestri – continua –. Abbiamo bisogno di Carlo Acutis e di tanti altri. Abbiamo bisogno di ragazzi impegnati valorizzando il bene che c’è, portandolo in prima pagina e certamente non solo e sempre mettendo in evidenza il male che fanno". E prosegue: "Sottolineiamo sempre il disorientamento delle giovani generazioni, che c’è - è inutile negarlo - ma vicino a questo c’è anche tanto bene che viene fatto e sul quale noi adulti abbiamo una grande responsabilità. Perché? Perchè noi dobbiamo essere un esempio. Voi, giovani, dovete seguire l’esempio e noi adulti dobbiamo darlo. Altrimenti alimentiamo un cortocircuito che non porta da nessuna parte". Una sguardo potente alle giovani generazioni protagoniste spesso di episodi di violenza, anche nella nostra città. E la conferenza nella quale ha ricordato il suo rapporto con Papa Francesco, è stata anche l’occasione per lanciare un messaggio alla sua comunità. Sono i primi passi dell’eredità lasciata da Papa Francesco. "Ha voluto correre – ha commentato il pastore della comunità cattolica senese – e ha fatto correre tanto la Chiesa che, così, ha precorso i tempi". Poi punta l’ago della bussola verso il futuro e pronuncia quella parola "continuità" che orienterà la sua scelta – il cardinale Lojudice entrerà in conclave – e la sua missione di cardinale. "Io ho visto continuità anche tra i due Papi (Papa Ratzinger e Papa Francesco) – aggiunge – anche se due storie personali diverse, con temperamenti diversi. Ognuno con le sue caratteristiche: uno con grande intelligenza, cultura, e pensiero teologico alto; e l’altro che ha mostrato segni forti. Non a caso la prima enciclica sul tema della fede fu fatta a quattro mani. Quindi grande continuità".

La Chiesa comunque, "in un modo o nell’altro non può tornare indietro". Il prossimo Papa? "Avrà uno stile diverso – prosegue Lojudice – , un suo temperamento. Non bisogna imitare ma dare se stessi, starci dentro, cercando di rispondere a un dettame dello spirito". E’ con questo stato d’animo che il cardinale Lojudice si prepara ad entrare in quella Cappella Sistina dove, ancora una volta, si farà la storia. "Lo Spirito Santo, dalla risurrezione di Gesù agisce nella storia e accompagna la storia. Non c’è consecutio, il disegno di Dio viene continuamente contraddetto. E lo Spirito Santo, il vero protagonista del conclave, ricuce, scrive dritto sulle linee storte. E vorrà il meglio per la Chiesa e per l’umanità. Ci aiuterà a individuare la persona più adatta per questo momento storico, senza mitizzare la figura del Papa che è il primo responsabile del cammino della Chiesa ma c’è anche tutto quello che è intorno, ovvero il cammino sinodale". Conclave, una esperienza fortemente carismatica, "dipende anche dalla vostra preghiera per noi perchè si possa fare la scelta più giusta".