CRISTINA BELVEDERE
Cronaca

L’architetto Cambi alle Olimpiadi: "Così ho progettato Casa Italia"

Il professionista senese, tra i soci fondatori dello studio di architettura It’s, racconta: "Noi, selezionati dal Coni per portare a Parigi il meglio del ’made in Italy’. La nostra idea? Contaminare arte, design e sostenibilità".

L’architetto Cambi alle Olimpiadi: "Così ho progettato Casa Italia"

L’architetto Cambi alle Olimpiadi: "Così ho progettato Casa Italia"

Verrà inaugurata il 26 luglio a Parigi Casa Italia, che ospiterà gli atleti azzurri in occasione dei XXXIII Giochi Olimpici. L’Hospitality House nazionale, allestita nell’ottocentesco Pré Catelan, all’interno del Bois de Boulogne, vedrà la presenza di 19 artisti, 28 designer e 9 aziende, che porteranno oltralpe il meglio del made in Italy. A ideare il progetto su incarico del Coni, lo studio di architettura It’s, che vede tra i soci fondatori l’architetto senese Alessandro Cambi.

Architetto, come siete approdati a Casa Italia?

"Il nostro studio ha sedi a Roma e a Parigi. Questa è stata la direttrice in base a cui siamo stati selezionati dal Coni".

Quali le richieste del Comitato Olimpico nazionale?

"Ci è stato chiesto un luogo per portare un pezzo di Italia a Parigi. Casa Italia è ospitata nell’ottocentesco Pré Catelan che nel 1894 vide il brindisi di celebrazione della nascita dei Giochi moderni. Abbiamo quindi selezionato elementi e oggetti di design delle maggiori aziende produttrici e artigianali italiane, inoltre abbiamo coinvolto numerosi artisti che esporranno le loro opere. Al contempo verrà creato un ’Giardino all’italiana’ dentro il Bois de Boulogne. Insomma, l’idea è di unire e mixare tra loro tanti elementi".

Quale idea d’Italia verrà portata a Parigi?

"La rappresentazione industriale e artigianale degli allestimenti interni racconterà il tessuto economico italiano, accanto alla grande creatività e alla capacità di relazionarsi con il contesto di spazi interni ed esterni da parte degli artisti. Il tutto, in un’ottica di sostenibilità".

Si spieghi meglio.

"Il nostro studio lavora molto sulla nozione di ecologia contemporanea con un’apposita Divisione di ricerca e studio, quindi per Casa Italia abbiamo scelto materiali riciclati e riciclabili in modo da garantire modernità e contemporaneità. Del resto, in vista del prossimo Giubileo siamo stati incaricati della riqualificazione di piazza dei Cinquecento a Roma, di fronte alla Stazione Termini, utilizzando i materiali già presenti. Ed è nostro anche il progetto di recupero dell’ex sede Inps a Roma, dove ridisegneremo gli spazi con un design contemporaneo".

In Casa Italia come unite sport e avanguardia?

"Con una visione dell’architettura aperta e multidisciplinare, ibrida. Il Coni punta a valorizzare il rapporto tra sport ed eccellenza, per questo noi contaminiamo l’architettura con altre discipline".

C’è un pizzico di Siena in Casa Italia?

"C’è nel mio lavoro in generale. Siena è una città connotata da una forte visione collettiva che si riflette sulla struttura sociale e architettonica della città, basti pensare a Piazza del Campo. Questa visione aperta e collettiva è sempre presente nei miei progetti".