ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

L’arte del “cazzagnolo“, pasta simbolo di Radicofani

"La registrazione al ministero come atto di tutela" .

C’è una pasta che si fa solo a Radicofani. Non altrove. Si chiama “cazzagnolo”. E fuori dal borgo della Val d’Orcia quasi nessuno ne conosceva il nome. Un formato rustico, lavorato a mano con acqua, farina e uova, simile al picio ma dalla forma decisamente squadrata e dalla consistenza corposa. Una pasta identitaria, nata in casa e tramandata a voce. Per anni a prepararla erano rimaste solo poche donne anziane del paese. Poi è arrivata una rinascita. A guidarla sono Sonia e Nico, madre e figlio, titolari del wine bar Al Tocco. Nove anni fa hanno deciso di recuperare la ricetta della nonna paterna di Nico, Margherita, restituendo vita a un sapere che rischiava di perdersi. Oggi il cazzagnolo è diventato il piatto simbolo del loro locale. Ed è un marchio registrato con il sigillo ufficiale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. "È una pasta che appartiene solo a questo paese – raccontano Sonia e Nico –. Registrarla è stato un modo per tutelarla, ma anche per condividerla". Oggi nel menù di Al Tocco il cazzagnolo è diventato più di un piatto. È un frammento di memoria salvata, messa in tavola ogni giorno.

Stefano Magi