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L’arte di fare un tamburo. In nome di Arturo Pratelli

E’ arrivato all’epilogo il progetto "Tata-Mama" con una grande esposizione. L’impegno delle Contrade, del Comitato Amici del Palio e dell’amministrazione.

L’arte di fare un tamburo. In nome di Arturo Pratelli

I bellissimi tamburi che sono esposti nella Stanza comunale del Magistrato delle Contrade

I tamburi rulleranno per Arturo Pratelli e per tutti gli splendidi ragazzi che l’hanno costruiti e questo incessante suono arriverà fino al Brasile dove un altro ragazzo, Davide Papaccioli, sta lottando per tornare presto in mezzo a loro. Ecco che è arrivato all’epilogo il progetto, condiviso dalle Contrade, dal Comitato Amici del Palio e dall’Amministrazione Comunale, chiamato "Tata-Mama", ovvero "L’arte di costruire un tamburo", con l’esposizione nella Stanza comunale del Magistrato delle Contrade dei diciotto tamburi che il progetto ha fatto costruire, tramite il Coordinamento degli Economi, ai giovani delle nostre Contrade.

Ne ha parlato Vincenzo Pratelli, per l’Associazione intitolata ad Arturo e che ha ideato il progetto, e poi il vicesindaco Michele Capitani per una iniziativa che "ci restituisce l’arte del tamburo affidandola ai giovani, nel sostegno ad un artigianato di eccellenza – ha rilevato Capitani – mettendo insieme tutto questo nel sempre più importante rapporto fra generazioni, con la consulenza di chi ha messo cuore e disponibilità, ovvero gli economi di Contrada".

"Un progetto importante – ha aggiunto il Rettore del Magistrato Emanuele Squarci - che ha un forte legame con la nostra volontà di tramandare le migliori tradizioni". "La necessità è quella – ha messo in evidenza Gianmaria Marrucci che coordina gli economi di Contrada – di offrire ai giovani opportunità di lasciare già adesso qualcosa di tangibile, in questo caso costruire uno strumento che è anche un simbolo". Visitate la mostra: oggi, domani fino al 29 novembre, dalle ore 14,30 alle 19,30, per arricchirsi di bellezza e offrire tangibile solidarietà, come le Associazioni come questa ci hanno insegnato di fare. E alle ore 19 del 29 novembre la stamburata finale in piazza del Campo, una sorta di gioioso rito collettivo con i tamburi del progetto e poi una cena nella Contrada della Lupa, il cui incasso andrà proprio a sostenere le cure per Davide. Perché il presente preme e ci aspetta. Il resto è già stato fatto, come ha concluso Vincenzo Pratelli, dall’entusiasmo delle ragazze e dei ragazzi che hanno assemblato i tamburi. Il ritmo solenne è l’anima della nostra essenza. Questo universo gira attorno al ritmo: i nostri giovani devono trovare il loro ritmo. I colori già fanno parte del loro dna, per un travolgente "Tata-Mama", come tradizione vuole in forsennato crescendo.

Massimo Biliorsi