"Il progresso ha portato talmente avanti l’automazione che è in atto una rivalutazione delle attività manuali. Qui i turisti entrano anche solo per curiosità ma quando poi vedono una persona che lavora veramente con le mani, si stupiscono, si entusiasmano e spesso acquistano le opere". L’analisi, semplice ma impeccabile, basata sull’esperienza quotidiana, è di Albo Mazzetti, un ‘giovanotto’ di 77 anni che, nel cuore del centro storico di Montepulciano, porta avanti un’attività unica, quella di mosaicista. E lo fa con leggerezza, unendo l’abilità e la passione artigiana (non vuole essere chiamato artista) ad una visione serena del proprio lavoro che forse contribuisce a farlo apparire decisamente più giovane di quanto dica l’anagrafe. Al mosaico Albo arriva a 18 anni, per caso: "Frequentavo un corso per diventare elettrauto, poi seppi che cercavano ragazzi per la Scuola italiana del mosaico, laboratorio fondato nel ’47 dal Prof. Attilio Caroti, che era stato vice-Direttore dell’Opificio del Mosaico del Vaticano: mi presentai e mi dettero subito da tagliare delle pietre, mi appassionai e da allora non ho più smesso". Per molti anni Mazzetti porta avanti l’attività in società con due colleghi: "Mario Sarcinelli e Giuseppe Cimarosti – racconta – entrambi friulani, della scuola di Spilimbergo, riconosciuta a livello mondiale; siamo stati benissimo insieme, Sarcinelli è uno dei migliori mosaicisti d’Italia, non ne sono rimasti molti, lui sa fare tutto, bene"; poi, dal 2005, lavora, da solo, nella bottega di Via dell’Opio nel Corso, illuminata dall’esplosione di colori che rimandano le schegge di vetro contenute nelle ciotole disseminate sul grande tavolo di lavoro. Albo ha un angolino dove, assicurato ad un ceppo di legno, si trova il tagliolo, ovvero il piccolo incudine, dalla lama affilata, su cui taglia le tessere con la martellina: "Occorrono colpi leggeri ma decisi e precisi, le dita fanno da riferimento, con l’esperienza si acquisisce sicurezza, bisogna anche tenere conto dell’andamento del colore sul vetro, che dà la sfumatura".
Specializzato nello stile bizantino e oggi dedito soprattutto alla realizzazione di quadri che hanno come soggetto paesaggi toscani o riproduzioni di Van Gogh, Mazzetti ha alle spalle grandi opere destinate sia all’Italia sia all’estero: "Decisiva è stata la collaborazione con un pittore americano, Robert Andrews, avviata nel 1974: negli USA abbiamo decorato chiese greco-ortodosse, arrivando a fornire anche 400 metri quadrati di mosaico; inviavamo oltreoceano pannelli finiti che venivano poi assemblati sul posto. Con Andrews ci siamo conosciuti di persona nel 2005, quando è venuto a trovarci Montepulciano. E oggi i visitatori americani continuano a rappresentare la quasi totalità degli acquirenti". Albo lavora con piacere, non ha perso l’entusiasmo, "certo la postura – ammette – è un po’ dolorosa", si rabbuia solo quando si parla di futuro: "I giovani vogliono fare altro, non ci sono continuatori, è un’attività destinata ad estinguersi".
Diego Mancuso