L’Università di Siena ha firmato la convenzione con cui aderisce alla Comunità Energetica Rinnovabile (CER) ’Sienaenergie’. L’accordo è stato siglato dal rettore Roberto Di Pietra e da Alessandro Vigni, presidente CER, alal presenza del professor Simone Bastianoni, delegato alla Sostenibilità, e dei professori Simone Paoletti docente di Automatica e Antonio Rizzo di Scienze e tecnologie cognitive e della borsista di ricerca Anna Caponi, referente per la piattaforma web. Per Sienaenergie erano presenti Davila Agnello, Emanuela Cinti e Marina Gennari del Consiglio direttivo.
Sienaaenergie è la prima Comunità Energetica Rinnovabile della provincia di Siena, conta oltre 150 associati, con l’obiettivo di produrre, scambiare e consumare energia da fonti rinnovabili.
Il primo impegno della convenzione con l’ateneo sarà l’elaborazione di un atto ricognitivo per valutare le possibilità di installare impianti fotovoltaici sugli immobili dell’Università, in vista dei finanziamenti pubblici.
L’accordo permetterà di favorire la transizione energetica con un passaggio da un sistema incentrato sullo sfruttamento dei combustibili fossili ad un modello collaborativo di partecipazione con produzione, gestione e autoconsumo di energia da fonti rinnovabili, al fine di abbattere costi energetici, CO2 e gas climalteranti.
L’Università mette poi a disposizione della CER le sue competenze per la progettazione della piattaforma di raccolta e analisi dei dati di generazione e consumo per ciascun membro e aggregati, nonché gli algoritmi per la gestione e ottimizzazione dei flussi energetici scambiati all’interno della comunità.
"L’Adesione alla CER rappresenta un altro passaggio del cammino intrapreso da anni verso un orizzonte di sostenibilità", sottolinea il rettore Di Pietra. "Sienaenergie è nata nel 2023 – spiega il presidente Alessandro Vigni –, quando il quadro di riferimento per le CER era ancora incerto. Oggi in Italia sono una ventina: abbiamo personalità giuridica e siamo iscritti al registro unico nazionale del Terzo settore. Dopo l’Universtà lavoriamo ad estendere la partecipazione ad altri enti pubblici, a partire dalle amministrazioni comunali". "Se avremo la possibilità nel futuro – aggiunge il professor Bastianoni –, possiamo pensare di contribuire alla comunità come produttori e non solo come consumatori".