Il Cda ell’Università di Siena ha approvato ieri, con parere favorevole dei revisori dei conti e del Senato Accademico, il bilancio di previsione annuale 2025, con un totale dei proventi pari a quasi 201 milioni di euro e, da normativa, in pareggio.
Nella sua relazione il rettore Roberto Di Pietra ha ripercorso l’andamento della principale entrata, il Fondo di finanziamento ordinario assegnato dal Ministero, nodo di stretta attualità per tutti gli atenei italiani, che si sono visti tagliate le risorse già nel 2024 e lo saranno ancora più nei prossimi tre anni: per l’ateneo senese il taglio al FFO è di circa 8,1 milioni di euro, con circa 3 milioni per far fronte all’adeguamento delle retribuzioni dei docenti.
Detto questo – con spiegazione da parte del rettore qui accanto -, la relazione si concentra poi sull’analisi delle tendenze dell’offerta didattica. "Occorre ripensare in modo adeguato l’offerta didattica e lo svolgimento delle nostre attività di ricerca – aggiunge il rettore - al fine di organizzare al meglio entrambe e garantire l’elevato livello di qualità che ha, da sempre, contraddistintol’Ateneo senza compromettere la sostenibilità economico-finanziaria del bilancio. A tal proposito, mi fa piacere portare all’attenzione i positivi risultati, in termini di immatricolati: l’anno accademico 2024-2025 vede l’immatricolazione di 4.400 studenti, soglia mai raggiunta nell’ultimo quadriennio. Segnali positivi su cui insistere".
Con riferimento ai nostri studenti, prosegue il rettore, "occorre sottolineare l’attenzione che l’Ateneo rivolge loro. Non solo cercando di mantenere, se non migliorare il livello qualitativo e quantitativo dei servizi offerti, ma anche evitando di far gravare sulle tasse la parziale copertura della riduzione sofferta del Fondo ordinario. Infatti, il rapporto tra i ricavi da contribuzione studentesca e il FFO, basato sulle stime contenute nel budget 2025, è pari al 14,68%. Ben al di sotto del limite massimo del 20% stabilito dalla normativa"..
Su come reperire risorse, oltre alla riduzione delle spese il Rettore auspica un aumento, del già forte impegno, volto a incrementare i fondi esterni derivanti da finanziamenti competitivi e dal cosiddetto conto terzi. "Per meglio inquadrare la situazione generale dell’Ateneo – prosegue Di Pietra –, voglio soffermarmi sugli indicatori che la normativa individua quali esplicativi della sostenibilità economico-finanziario di un Ateneo. L’Università di Siena non ha peggiorato la situazione precedente al taglio delle risorse provenienti dal MUR. L’indicatore di indebitamento continua ad essere superiore alla soglia massima del 15%, ma questo non costituirà un problema dal 2027, perché avremo rimborsato per tale esercizio la stragrande maggioranza dei debiti per mutui - restando ancora da restituire una quota residuale per capitale ed interessi pari a circa 600mila euro. Dal 2027 l’indicatore sarà pari a 1,78%"’.
Altrettanto positivo, illustra la relazione, continua ad essere, nonostante un leggero incremento nel triennio, l’indicatore del personale che si mantiene al di sotto della percentuale massima dell’80%. Infine, l’indicatore di sostenibilità economico-finanziaria è previsto essere nel triennio entro i limiti e particolarmente positivo nel 2027 a seguito del quasi azzeramento dei mutui passivi dell’ateneo.
p.t.