Il consiglio di amministrazione dell’Università approva l’ottavo rendiconto con risultato positivo dal 2013: è il bilancio 2021, con utile di 14,9 milioni di euro. I proventi sono pari a 190 milioni di euro (+ 8,2%) e vedono come introito maggiore quello del Fondo di Finanziamento ordinario da parte del Ministero, arrivato a 112,9 milioni; i costi si attestano a 175 milioni, con la voce maggiore legata al personale, per 99 milioni di euro. Aumenta anche la liquidità, di quasi 10 milioni, oggi a quota 66,6 milioni.
Chiaro è anche l’impiego dell’utile, che andrà in buona parte alla ristrutturazione del patrimonio immobiliare: già approvati gli interventi per i complessi di San Miniato e San Francesco a Siena e del Pionta ad Arezzo, per 7 milioni di euro. Si aggiunge la ristrutturazione del polo umanistico di Fieravecchia, intervento da farsi con i Conservatori Riuniti, per 2,5 milioni di euro (800mila è il contributo dell’ateneo). Il nuovo Centro didattico di medicina alle Scotte conta già su consistenti accantonamenti, oltre che sui proventi della vendita degli attuali spazi all’AouSenese.
Questo il perimetro del passaggio presentato dal rettore Francesco Frati, con il direttore generale Emanuele Fidora e il professor Pasquale Ruggiero, delegato al bilancio. "Si tratta di un risultato molto consistente, il più alto dal 2016 - ha detto il rettore Frati - che mette a disposizione dell’Ateneo risorse importanti per i futuri investimenti".
Venendo ai numeri finanziari, si rileva il considerevole aumento del volume dei proventi e dei costi rispetto al 2020. Riguardo al Fondo ministeriale, prosegue la crescita con un ulteriore incremento di 3,5 milioni. Tra le voci in aumento, merita una menzione quella relativa alla Programmazione Triennale: il ministero ha reso nota la valutazione dei progetti presentati, attribuendo all’Università di Siena una cifra complessiva di 4 milioni di euro per il triennio 2021-23. Che permette di iscrivere a bilancio la somma di 1.366.606 euro, a fronte di una previsione prudenziale di 550mila euro. La consistente liquidità – oggi 66 milioni di euro – consentirà nei prossimi anni di gestire senza criticità i numerosi progetti legati al Pnrr, che l’Università si è aggiudicata, che prevedono cospicue anticipazioni di cassa, rimborsate in seguito dal Ministero.
Sul fronte del personale, docenti e studenti sono stabili, mentre il personale tecnico-amministrativo ha perso una cinquantina di posti. "E’ arrivato il momento di ricominciare a lavorare anche sul reclutamento - ha detto il rettore -, un processo già programmato dagli organi di governo, che troverà maggiore slancio nelle misure straordinarie della Legge di Bilancio che il MUR si appresta a ripartire alle Università". Il costo del personale cresce di 1,145 milioni, crescita dovuta al personale dedicato a ricerca e didattica, mentre il costo del personale dirigente e tecnico-amministrativo si riduce di quasi 450mila euro. Sul fronte delle iscrizioni si registra una sostanziale tenuta nell’ultimo quinquennio; mentre sul fronte delle immatricolazioni l’andamento è altalenante. La contribuzione studentesca è diminuita di oltre 800mila euro, frutto dell’innalzamento della no-tax area. Si è registrato però un incremento dei proventi da master e corsi di formazione, passati da 1,84 a 3,09 milioni.
Paola Tomassoni