L’ateneo per la Palestina. Approvata la mozione dal Senato Accademico

Un appello a riconoscere lo Stato palestinese. Condanna all’attentato di Hamas e alla feroce rappresaglia di Israele. "Le Università sono luoghi senza frontiere".

L’ateneo per la Palestina. Approvata la mozione dal Senato Accademico

L’ateneo per la Palestina. Approvata la mozione dal Senato Accademico

"Ci appelliamo al Parlamento e al Governo affinché l’Italia si unisca al gran numero di Paesi che, nel mondo, riconoscono ufficialmente lo Stato di Palestina accanto allo Stato di Israele": così si legge nella mozione per il riconoscimento dello Stato della Palestina approvata all’unanimità dal Senato Accademico dell’Università di Siena il 16 luglio.

"Dopo l’esecrabile attacco da parte di Hamas del 7 ottobre 2023, assistiamo impotenti e attoniti alla feroce rappresaglia dello Stato di Israele, che sta massacrando con inusitata disumanità la popolazione palestinese – si legge nella mozione -. Alla strage di una popolazione inerme causata dalle armi, si accompagna quella causata dalla distruzione di ospedali, asili, scuole e università, che uccide la speranza, perché nega a intere generazioni il diritto alle cure, a un’istruzione, a un progetto di vita e, quindi, a un futuro".

Nel documento si ribadisce l’importanza del ruolo delle università: "Quello che sta accadendo, frutto di un passato di violenze, ha commosso il mondo, spingendo alla mobilitazione le opinioni pubbliche di molti Paesi, primi fra tutti gli studenti, compresi quelli delle nostre Università. È anche grazie a loro se in questo difficile periodo è stato riaffermato e più volte ricordato che le Università devono essere luoghi senza frontiere, autonomi, di formazione e ricerca, in cui si promuovono i valori del dialogo, della giustizia e in cui si coltiva e sviluppa un pensiero critico".

Il documento arriva dopo quello stilato all’Università per Stranieri su ‘La Stranieri, Gaza, e il ruolo dell’Università’, approvato dal Senato accademico il 26 giugno. "Pensiamo che non basti auspicare il rilascio degli ostaggi e il cessate il fuoco, perché il ritorno alla situazione precedente l’attacco del 7 ottobre 2023 perpetuerebbe solo una situazione di ingiustizia che non garantirebbe alcuna pace duratura – si legge nella mozione dell’Università di Siena -. Noi crediamo che i tempi siano maturi per un gesto concreto e che di questo gesto possano farsi promotrici le Università senesi, quali prime rappresentanti di una terra di pace e libertà, valori conquistati dalla lotta di liberazione. Consapevoli che non c’è prospettiva di vera cooperazione nella ricerca e nella formazione se non tra Università libere ed autonome, in territori sovrani, e di pace al di fuori di un accordo tra pari, ora più che mai, auspicano una chiara presa di posizione che indichi nella coesistenza dei due popoli in condizioni di pace e sicurezza l’unica prospettiva possibile".

Eleonora Rosi