L’ateneo per Stranieri su Gaza: "Sì alle proteste, no ai boicottaggi"

Approvato il documento sulla tragedia in Medio Oriente. Condanna per Israele e Hamas, rischio genocidio

L’ateneo per Stranieri su Gaza: "Sì alle proteste, no ai boicottaggi"

L’ateneo per Stranieri su Gaza: "Sì alle proteste, no ai boicottaggi"

Approvato il documento ‘La Stranieri, Gaza e il ruolo dell’università’, discusso e modificato alla comunità accademica dopo un’assemblea convocata dal rettore Tomaso Montanari. Il documento, ampliato rispetto alla bozza presentata dal rettore, mantiene ferme e amplia le linee direttrici principali. Si condanna l’attacco del 7 ottobre e la rappresaglia israeliana, "che si configura come atto di terrorismo": si condivide l’ordinanza dell’Aia per cui è possibile che stia prendendo i contorni di un genocidio; si plaude ai mandati di arresto dei vertici di Hamas e del governo d’Israele. Si chiede anche l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e accertamenti dei crimini di guerra e contro l’umanità.

Come nella bozza si rigetta ogni tentativo di strumentalizzazione della categoria di ‘antisemitismo’ chiedendo alla Crui di ritirare l’adesione alla definizione dell’Ihra, e in più "di non adottare alcun sillabo ideologico esterno sul quale misurare ortodossia ed eterodossia di studenti e docenti. Si rigetta ogni tentativo di giustificare l’aggressione al popolo palestinese strumentalizzando la memoria della Shoah". L’Università inoltre "esprime sdegno per la deliberata distruzione del sistema universitario palestinese, e chiede alla Conferenza dei Rettori e al Mur di intervenire per accogliere studenti e ricercatori. Si impegna nell’intensificare ancora l’aiuto destinato a questo duplice scopo". Il documento rimane fermo sul sostegno alla protesta universitaria e al rifiuto del boicottaggio accademico.

"L’Università si impegna ad attuare con rigore quanto è prescritto dal proprio Codice etico: ’Nel caso che un’istituzione in rapporto con l’Università esprima posizioni incompatibili con i valori della Costituzione, gli organi individuano il modo di manifestare il dissenso della comunità accademica, se necessario fino ad interrompere i rapporti’". Visibilmente ampliata la sezione relativa ai rapporti con l’industria delle armi. La Stranieri "chiede alle università italiane di interrogarsi sulla opportunità e sui modi di coltivare ricerche al servizio della guerra; di dare più spazio e finanziamento alle azioni di Runipace; di porsi il problema della ricaduta militare delle proprie ricerche".

Eleonora Rosi