REDAZIONE SIENA

Lavori allo stadio Franchi É il giorno della verità "Oggi risposta sulla firma"

Il termine per la visione del cronoprogramma scadeva ieri a mezzanotte. L’assessore Benini: "Vogliamo essere operativi". Pacciani: "La situazione peggiora".

Lavori allo stadio Franchi É il giorno della verità "Oggi risposta sulla firma"

Si stringe la morsa intorno all’ingegnere Emiliano Montanari, presidente dell’Acr Siena. Se lunedì è arrivato il deferimento del procuratore federale al Tfn della Robur e del suo stesso numero uno in qualità di rappresentante legale (per il mancato versamento entro lo scorso 16 febbraio, delle ritenute Irpef relative al periodo novembre 2021-agosto 2022 e la mensilità del successivo ottobre), se ha suscitato preoccupazione la mancata presenza del presidente all’incontro con i lavoratori di PayCare, ieri è scaduto anche il termine ultimo concesso a Montanari dall’assessore allo Sport Paolo Benini per sottoscrivere il cronoprogramma dei lavori di adeguamento sismico dello stadio Franchi. A ieri sera nulla di nuovo.

"Se non è arrivata la firma nelle ultime ore a disposizione oggi ci muoveremo come stabilito – ha detto l’assessore –. Il concetto però è un altro: meglio che non metta la firma, se deve farlo solo per prendere altro tempo, senza poi essere nelle condizioni di rispettare il cronoprogramma. Qua bisogna uscire dalle logiche delle ripicche e dei dispetti, ci metta nelle condizioni di essere operativi. Poi arriverà il momento di discuterne". La traduzione di ‘essere operativi’ significa "incarico all’ufficio legale, revoca della concessione". Sulla questione è intervenuto anche il candidato sindaco del Polo Civico Siena Fabio Pacciani. "Ogni giorno il fallimento dell’Acr Siena 1904 diventa sempre più concreto – ha detto –. Il deferimento è l’ennesima prova di quanto la situazione stia peggiorando. Se a questo aggiungiamo l’ultimatum dell’assessore Benini per la sottoscrizione del cronoprogramma, è palese quanto il progetto sportivo della Robur stia naufragando". "Ci auguriamo che la società paghi tutti i debiti alla scadenza di giugno, passaggio obbligato e dovuto per consentire l’iscrizione al prossimo campionato. E ci auguriamo anche che se non venisse rispettato l’ennesimo ultimatum, sia messa in mora la società e revocata dal Comune la convenzione per lo stadio…". "La Robur vive in bilico da nove anni, anni in cui il ruolo del Comune, prima con Valentini sindaco e oggi con De Mossi, è stato nella migliore delle ipotesi impalpabile e nella peggiore poco trasparente…".