
A breve l’adozione dall’Unione dell’Amiata Valdorcia, che ha già deliberato. Il presidente Rossi: "Giusto fornire uno strumento di protezione personale".
L’ultimo Comune in ordine di tempo a scegliere l’armamento dei vigili urbani è stato il capoluogo, che dovrà ora seguire tutti gli iter del caso (dal percorso di formazione degli agenti all’adozione di spazi adeguati per la conservazione delle armi) prima dell’effettivo ingresso in vigore del regolamento. Questione di qualche mese, mentre potrebbe ormai essere solo necessaria qualche settimana per il via libera effettivo anche per cinque comuni del sud della provincia. Alla fine del 2024 l’Unione dei Comuni dell’Amiata Valdorcia (che comprende Abbadia San Salvatore, Castiglione d’Orcia, Piancastagnaio, Radicofani, San Quirico d’Orcia) ha infatti approvato la relativa delibera consiliare.
"Il consiglio ha adottato il provvedimento – spiega Luca Rossi, sindaco di Castiglione d’Orcia e presidente dell’Unione dei Comuni –, condividendo la scelta dettata dalla necessità di fornire un ulteriore strumento di protezione personale alla Polizia municipale. La società sta cambiando anche nelle nostre terre ed è doveroso prenderne atto, partendo ovviamente dal presupposto che le armi non sono uno strumento di offesa".
Quando sarà effettivo il provvedimento? Rossi non indica tempi precisi anche se il percorso ha già seguito tutto l’iter regolare: "Il nostro personale ha svolto il corso di formazione necessario, ora stiamo valutando i tempi prendendo in considerazione tutte le sensibilità". Ma in ogni caso non ci sarà molto da aspettare, per l’adozione di un provvedimento che, messo insieme a quello del capoluogo, fa ora pendere le bilancia degli armamenti della Polizia municipale dalla parte dei Comuni favorevoli.
Il conto adesso è di diciannove sì (compresi i Comuni che hanno formalmente adottato il provvedimento e sono in attesa di metterlo in pratica) e sedici no. Quindi un equilibrio numerico anche se le realtà più popolose, dopo l’ingresso di Siena, sono tutte favorevoli: da Poggibonsi a Colle, da Sinalunga a Montepulciano.
Nel corso del dibattito in consiglio comunale a Siena, l’assessore Enrico Tucci (personalmente contrario al provvedimento), ricordì che "dopo diversi anni, dobbiamo adeguarci alla normativa: la legge del 1986 ha dato alla Polizia municipale, oggi Polizia locale, compiti di polizia giudiziaria e di pubblica sicurezza, e il decreto successivo datato 1987 ha individuato la necessità di conferire un’arma agli appartenenti alla Polizia municipale per servizi come la vigilanza notturna e altro".
Da qui uno dei motivi per la decisione, che a Siena riveste ovviamente una lettura particolare in considerazione dei tempi del Palio, quando la Polizia municipale è chiamata a svolgere un servizio a diretto contatto con i popoli delle Contrade. In questo caso, il regolamento adottato dal consiglio comunale vieta espressamente l’armamento dei vigili urbani in Piazza nei giorni del Palio, com’è naturale.
Orlando Pacchiani