L’agroalimentare continua a tirare, trainato in questa fase dall’olio, la camperistica della Val d’Elsa registra una crescita a doppia cifra superiore a quella delle medie europee, la farmaceutica rimbalza dopo la crescita esorbitante degli ultimi anni. Sono i dati del monitor dei distretti della Toscana di Intesa San Paolo, che analizza i dati sull’export del terzo trimestre, aggregati in base ai poli produttivi della regione.
Sul fronte della filiera dell’agroalimentare, il valore di due miliardi di euro delle esportazioni della Toscana è per oltre la metà dovuto all’olio, "risultato maturato in un contesto di incrementi dei prezzi legato anche alla scarsità della materia prima delle precedente stagione", si osserva nel report. Se tutto il distretto è cresciuto del 56,2 per cento, a Siena il balzo è stato del 64,8 per cento, secondo solo a quello di Grosseto che ha toccato la quota dell’80,6 per cento. Nord America e Stati Uniti in particolare leader delle destinazioni (e anche bisognerà capire cosa accadrà con i dazi annunciati da Trump).
Positivo, si osserva anche il risultato per il distretto individuato come Vini dei colli fiorentini e senesi: 669 milioni di euro con una crescita dell’11,1 per cento, con il Canada che è cresciuto del 45,5 per cento e gli Stati Uniti che restano primi per quote di mercato.
Versante camperistica: l’export ha toccato quota 779 milioni di euro, con una crescita del 10,4 per cento, il doppio in pratica dell’aumento di immatricolazioni (+5,6 per cento) che si è registrato in Europa. Nel 2023 il totale si era attestato a 978 milioni di euro, con un +35,9 per cento rispetto all’anno precedente. Ora, nonostante una lieve frenata nel terzo trimestre, al nono mese dell’anno si registra una crescita del 10,4 per cento, da 706 a 779 milioni di euro.
Leader in valori assoluti resta ovviamente la farmaceutica, di gran lunga la voce più pesante nel comparto delle esportazioni senesi, nonostante in un anno si siano persi oltre duecento milioni di euro, passanto da 1987 a 1777 milioni di euro, al 30 settembre. Il calo nel terzo trimestre del 28,7 per cento porta a un totale col segno negativo del 10,4 per cento, ma su un dato che dal 2019 al 2023 è cresciuto del 607,2 per cento, toccanto quota 2.853 milioni di euro.
Anche per questa flessione, dopo i primati degli anni scorsi, Siena registra nei primi nove mesi un dato sostanzialmente stabile (+0,6 per cento di esportazioni nei distretti tradizionali) che la colloca al sesto posto tra le nove province rilevate, dietro Arezzo (+98,8 cento), Grosseto, Massa Carrara, Lucca, Firenze e davanti a Pistoia, Prato, Pisa, ben al di sotto della media regionale attestata al +19,1 per cento.
Complessivamente, è l’analisi del monitor, "si conferma, anche nel terzo trimestre 2024 (+13,1 per cento), l’andamento positivo dei distretti industriali e poli tecnologici toscani che complessivamente, nei primi nove mesi dello scorso anno, hanno realizzato 27,5 miliardi di euro di esportazioni con una crescita di oltre 4,4 miliardi di euro (+19,1 per cento) che si differenzia ampiamente dalla media nazionale che si attestaa a +3,7 per cento. Particolarmente rilevante è l’apporto dell’oreficeria di Arezzo (crescita di 2,9 miliardi di euro, +119 cento) e del Polo farmaceutico toscano (+1,8 miliardi, +33,3 per cento) che insieme rappresentano più del 45 per cento delle esportazioni delle 2024 delle specializzazioni monitorate".