MASSIMO CHERUBINI
Cronaca

"Le fiaccole di Natale". La storica festa del fuoco

Tutto pronto per l’evento di domani sera, con le 32 cataste di legna che saranno accese alle 18,30 per illuminare e riscaldare Abbadia San Salvatore.

La fiaccola nel cuore di Abbadia San Salvatore

La fiaccola nel cuore di Abbadia San Salvatore

Tutto pronto per la grande festa che, domani pomeriggio animerà Abbadia San Salvatore. "Le fiaccole di Natale", una storica tradizione caratterizzata da trentadue alte cataste di legna, costruite nei vari punti del paese, che saranno incendiate. Fuoco che viene appiccato dall’alto verso il basso. Per far bruciare, pian piano, le alte - alcune toccano i sette metri - piramidi di legna. Tanto fuoco che illumina e riscalda tutto il paese. Diverse tonnellate di tronchi di alberi donati dalla società Macchia Faggeta e dall’Unione dei Comuni. Il resto, la costruzione delle fiaccole, è tutta opera dei volontari, dei "fiacculai" come si chiama la neo nata associazione. Una grande festa che appartiene, come detto, ad una storica tradizione. E la "fiaccole di Natale" sono ormai un appuntamento annuale di grande richiamo turistico. Anche domani sera, dalle 18,30, al via della festa (si incendia e benedice il fuoco della fiaccola davanti al Comune) ci sarà il pubblico delle grandi occasioni. E non mancherà Eugenio Giani, il presidente della Regione che, da anni, è un ospite d’eccellenza della festa. Attesi anche molti sindaci dei comuni della zona e la presidente della Provincia Agnese Carletti. Con il rito dell’accensione prende il via la notte di "fuoco". "E’ una grande festa – dice il sindaco Niccolò Volpini – conosciuta in ogni parte d’Italia e anche all’estero. Oggi, più di sempre, anche un forte richiamo turistico per il nostro paese. Un grazie a tutti quelli che hanno contribuito a realizzare le fiaccole iniziando dalla neo associazione dei "Fiacculai". Canti e cori delle canzoni natalizie prima della mezzanotte poi, dopo la messa, la festa continua con grigliate e "spuntini" che si possono consumare vicino al calore delle fiaccole.

C’è delusione invece per la mancata, prevista e attesa, apertura della seggiovia del "Cantore". Tempo non buono, pochi sciatori ma gli impianti di risalita di tutta la stazione sono rimasti chiusi. Gli operatori sono impegnati a fronteggiare le "bizze" del tempo. Neve, sei sette gradi sotto zero, quindi, nel volgere di pochissimo tempo, pioggia, nebbia, rialzo termico. Da ieri sera era attesa di nuovo la neve. Per Santo Stefano la stazione sciistica dovrebbe - condizionale sempre d’obbligo - aprire finalmente i battenti.