REDAZIONE SIENA

Le lacrime della città, i ricordi delle Contrade

Il sindaco De Mossi: "Un ragazzo caparbio, Siena lo porterà sempre nel cuore". Mori Pometti: "La Porsche gli piaceva tanto"

di Laura Valdesi

"Un ragazzo forte, caparbio e dall’animo gentile che Siena porterà sempre nel cuore. L’amministrazione comunale si stringe al dolore dei familiari di Andrea e di tutti i suoi numerosi amici", il messaggio del sindaco Luigi De Mossi, che come mangino aveva conosciuto bene Brio anche dietro le quinte paliesche. Difficile descrivere il silenzio che è calato ieri pomeriggio a Siena dove contradaioli e semplici cittadini si sono scambiati migliaia di messaggi anche con il resto d’Italia perché Andrea Mari era conosciuto ovunque. Era un big della Piazza. Annalisa Bruchi, la voce Rai della diretta delle Carriere, ha pubblicato su Instagram la foto a fianco, scrivendo: "Caro Andrea, ti voglio ricordare così, felice e vittorioso. Siena e il Palio hanno perso un grande!" Sotto choc i dirigenti del Bruco, il capitano Simone Manganelli che non riusciva a credere che quel fantino ferito nell’incidente fosse proprio lui. Andrea non aveva una porsche, questo ha tratto in inganno all’inizio. Poi tutto è apparso chiaro. "Gliel’avevo data perché gli piaceva, da sempre", spiega l’ex capitano della Pantera Andrea Mori Pometti. Uno dei più cari amici del fantino, legati sin da quel Palio rocambolesco del 2006, vinto appunto per Stalloreggi. "Affetto e grande riconoscenza li nutrirò per sempre nei suoi confronti. Mi ha regalato la giornata più splendente della vita, il 2 luglio 2006. Che poi è stata l’inizio di un’amicizia inossidabile dove il Palio non contava niente. Eravamo amici e basta", dice commosso. "Che segno lascia nel Palio Brio? Per quanto riguarda il rapporto con me il segno della lealtà, per quanto attiene al Palio in generale – conclude – la fantasia del fuoriclasse, il suo estro".

"E’ morto un fratello, sono distrutto. Se ne va un pezzo di me. Come voglio ricordarlo? Con la risata contagiosa e basta. E con i nostri abbracci", le uniche parole che riesce a pronunciare Paolo Capelli, ex capitano della Torre, vittorioso con Brio nel 2015. Si affida ad un post su Facebook il collega Andrea Coghe, detto Tempesta: "Una volta mi hai chiesto ’domandami chi vorrei essere’. Io te l’ho chiesto e tu hai risposto ’Andrea Mari!’ Abbiamo litigato, riso, scherzato, ’combattuto’ mille volte, non è possibile tutto questo. Avrei voluto continuare ad arrabbiarmi con te come facciamo spesso fra noi! Alla fine presi dalla frenesia e dalla competizione non ci rendiamo conto che in fondo siamo solo tutti ragazzi con lo stesso sogno e la stessa ambizione. E siamo molto più simili di quello che la gente crede, certo ognuno col suo carattere, ma tutti figli della stessa mamma. Siena, il palio, il nostro mondo non sarà più lo stesso. Fai buon viaggio!"