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Le lacrime di Budrio per Mustafa Burattini in dono a lui e alle sorelline

Il piccolo siriano con il babbo Munzir e la famiglia accolti dal sindaco Mazzanti. Tanta gente in piazza. Un incontro in Palazzo comunale, poi un giro tra le vie strette del centro. E la visita al museo particolare

BUDRIO (Bologna)

Volti che sorridono, lacrime di gioia che silenziosamente rigano i volti. È stata commovente l’accoglienza riservata dalla comunità di Budrio ieri, in piazza Quirico Filopanti, a Munzir e Mustafa El Nezzel, assieme alla mamma Zeynep e alle due sorelline. Un mattino con tante lacrime. Verso le 11, infatti, sotto le bellezze medievali del palazzo comunale, sono arrivati Munzir e Mustafa. Padre e figlio saranno presto in cura, forse da fine settembre, presso il Centro Protesi Inail di Vigorso.

Entrambi mutilati, il padre a causa di una bomba in Siria e il piccolo, senza arti dalla nascita per effetto di un bombardamento chimico che ha colpito la madre, sono da mesi ospiti della Caritas di Siena. Alcuni problemi di Covid per padre e figlio hanno rallentato l’inizio della terapia al centro di Vigorso. Nella mattinata di ieri, però, come voluto anche dall’amministrazione comunale, la famiglia siriana, accompagnata da don Vittorio Giglio, referente Caritas per l’Arcivescovado di Siena-Colle val d’Elsa-Montalcino, è arrivata a Budrio, per prendere confidenza con la nuova realtà. Si spera sia inizio di una nuova vita.

Ad aspettarli nella piazza, oltre al sindaco Maurizio Mazzanti, anche Simona Amadesi, per il Centro Protesi Inail, il comandante della stazione dei carabinieri Fabio Accurso, e una folla di persone che, con i telefonini hanno ripreso la gioia e l’abbraccio tra gli amministratori, Munzir e il piccolo Mustafa. I loro volti e la loro storia sono ormai celebri, protagonisti della foto ‘Hardship of Life’ che ha commosso il mondo. Dopo un breve giro all’interno del Palazzo Comunale e una piccola riunione privata, nella sala affrescata del Consiglio, tra la famiglia, l’amministrazione, la Caritas e il Centro Protesi, il gruppo ha fatto un breve giro tra le strette vie del centro storico di Budrio con una tappa ‘obbligata’ nel Museo dei Burattini. Qui i piccoli della famiglia, Mustafa e le sorelline, hanno giocato con queste curiose bambole e con alcuni bambini della scuola primaria che erano in visita al Museo. Uno sprazzo di normalità di cui i tre bimbi manterranno un ricordo indelebile: a tutti, infatti, è stato regalato un burattino che hanno tenuto stretto tra le braccia.

La visita si è conclusa nella parrocchia di Budrio dove la Caritas ha organizzato un pranzo. "Siamo qui e siamo felici. Siamo sereni, ma continuiamo a pensare a tutti coloro, anche bambini, che sono ancora sotto le bombe della guerra - ha detto papà Munzir grazie all’aiuto di un interprete -. Non vediamo l’ora di essere finalmente qui e di poter iniziare il percorso di cura. Siamo emozionati e speriamo che Mustafa possa iniziare una nuova vita. Una vita che, per tutti noi, sia diversa da quello che avevamo in Siria". Grande la gioia anche del sindaco Mazzanti: "Dovremo riorganizzare la questione dell’alloggio perchè quello che avevamo preparato, visto il ritardo non è più disponibile. Ne troveremo un altro che li possa accogliere al meglio. Siamo anche felici e orgogliosi che ad aiutarli sarà il Centro protesi di Vigorso, un’eccellenza italica".

Zoe Pederzini