MATTEO CAPPELLI
Cronaca

Le reazioni: "Danni per tutti, giusto lo stop"

Grande sorpresa per le misure della Casa Bianca "Conseguenze non solo per chi opera nell’export, il rischio recessione può colpire chiunque".

Grande sorpresa per le misure della Casa Bianca "Conseguenze non solo per chi opera nell’export, il rischio recessione può colpire chiunque".

Grande sorpresa per le misure della Casa Bianca "Conseguenze non solo per chi opera nell’export, il rischio recessione può colpire chiunque".

Nel saliscendi sui dazi innescato dalle scelte dell’amministrazione Trump, che ha momentaneamente congelato il provvedimento (ma senza annullarlo), sono da registrare le reazioni pressoché unanimemente contrarie dei cittadini intervistati per strada. Reazioni decise e arrabbiate anche nell’ottica che una provincia come quella di Siena potrà sicuramente essere danneggiata da questo tipo di politica economica, considerato anche il grosso quantitativo di prodotti enogastronomici che ogni anno esportiamo negli Stati Uniti.

"Una decisione che fa sembrare gli Stati Uniti tutt’altro che il pilastro dell’Occidente, bensì il nemico", è una delle reazioni che si registrano nelle strade della città. E il timore è che la misura, se dovesse tornare attiva dopo la sospensione disposta due giorni fa, oltre a causare problemi diretti alle aziende coinvolte, potrebbe indurre un meccanismo inflattivo e depressivo generalizzato.

In tutto questo c’è chi ha annunciato, come ’ritorsione’ personale, la volontà di non acquistare più prodotti made in Usa, anche se per la maggioranza delle persone pare una scelta non percorribile, per convinzione e per necessità, abbandonare gli oggetti provenienti dagli Stati Uniti. In particolare oggetti in maggioranza sinonimo di avanguardia tecnologica; dagli smartphone fino a tablet e Pc, soprattutto prodotti targati Apple a cui, sia per comodità, sia per sfizio, diventa difficile rinunciare.

In molti chiedono una risposta decisa, ma da chi? "Credo che sia necessario un intervento di un politica europea che controbatta all’unisono", afferma un cittadino senese, che crede nell’intervento dell’Europa unita contro questa politica punitiva. Ora lo stop deciso dalla Casa Bianca cambia, almeno momentaneamente, le carte in tavola ed è il simbolo del fatto che i dazi non piacciono proprio a nessuno, nemmeno agli stessi sostenitori del presidente statunitense.

Del resto l’export toscano è proiettato per una parte rilevante (farmaceutica in primis e a seguire enogastronomico, in particolare il vino) della nostra economia proprio verso gli States. Un primo riscontro positivo c’era stato al Vinitaly, dove le aziende hanno potuto riscontrare la presenza in massa degli operatori americani, chiudendo contratti rilevanti e riuscendo spesso a trovare vie d’uscita per dividere l’impatto dei dazi.

Tutto questo all’indomani dell’emissione dei dazi e alla vigilia della loro sospensione, in un frullatore di notizie che ha destablizzato mercati ed equilibri economici. Ora resta da capire cosa succederà in questi novanta giorni, se cioè le armi della diplomazia riusciranno a trovare una soluzione per quanto scadrà la sospensione temporanea del provvedimento.