Se il 2024 è stato l’anno dell’integrazione dei servizi fra ospedale e territorio con l’apertura di 10 Centrali operative territoriali e la programmazione di area vasta con le Scotte (area pediatrica, patologie tempo-dipendenti, cure palliative, patologie ematologiche e cure oncologiche, otorinolaringoiatriche e polmonari), il 2025 è l’anno delle Case della comunità e degli Ospedali di comunità. Inizia da qui il quadro sulla sanità territoriale tracciato dalla direttrice sanitaria dell’Asl Sud Est, Assunta De Luca.
Quali sfide e fronti aperti?
"Potenziare l’Ospedale di Comunità attraverso la formazione del personale infermieristico in modo che sia in grado di gestire situazioni complesse, e in autonomia. Inoltre, così come avviene nel modello inglese dei Community Hospital, permettere negli Ospedali di Comunità il teleconsulto e telemonitoraggio con specialisti situati in ospedali per acuti, con piattaforma nazionale in via di attivazione".
Liste di attesa, ci sono miglioramenti?
"Nel 2024 si è registrato un significativo miglioramento rispetto al 2023, per le prestazioni di diagnostica, con una percentuale di esami erogati entro i tempi regionali che è passata dal 78,2% nel 2023 all’89,3% nel 2024. La percentuale di soddisfazione dei tempi di attesa per le visite specialisiche nel 2024 è rimasta sostanzialmente invariato, al 76%. Questi valori ottenuti dalla nostra Azienda sono le migliori performance a livello regionale considerando che siamo riusciti a mantenere per quasi tutto l’anno il superamento degli obiettivi richiesti da Regione. Tra le migliori troviamo le visite di chirurgia generale (98,5%, attesa media di 5 giorni) e le visite oncologiche (97,8%, 1,7 giorni medi di attesa) e le TC per la diagnostica (96,7%, 6,14 giorni medi di attesa). Considerando le priorità ’U’, la percentuale di visite garantite entro 3 giorni è del 99,8% e del 99,5% per la diagnostica. Nonostante tutto si riscontrano alcune criticità, per esempio per la visita Otorinolaringoiatrica (58,6%) e l’elettromiografia per la diagnostica (50,6%). Questi dati vanno contestualizzati con il numero di prescrizioni, che evidenziano un aumento significativo: nel 2023 ci sono state 4.571.449 prescrizioni di esami tra visite e diagnostica, e nel 2024 se ne registrano 4.711.149. Nel 2019 nello stesso arco temporale si registravano 3.248.889 prescrizioni, 1,5 milioni in meno. A fronte di questa importante pressione il sistema ha dimostrato una gran resilienza, con 2.977.284 prenotazioni per visite e diagnostica nel 2024, mentre nel 2023 sono state 2.808.613".
E sul versante prevenzione?
"Per la prevenzione abbiamo dei dati molto buoni, in particolare la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per Polio, Difterite, Tetano, Epatite B, Pertosse e Hib, è superiore al 95% in linea con gli anni precedenti. Lieve miglioramento anche per la copertura vaccinale nei bambini a 24 mesi per la 1° dose di vaccino MPR (94.93%). Per quanto concerne gli screening oncologici, per la cervice uterina l’adesione è in aumento rispetto agli anni scorsi, per lo screening della mammella l’adesione si mantiene stabile con valori comunque buoni ed in linea con la Regione (sopra il 60%). Purtroppo l’adesione allo screening del colon retto è stabile ma ancora con valori intorno al 40%. Riguardo gli screening non oncologici, dal 2023 è partita la campagna promossa dalla Regione per l’Epatite C, un’infezione del fegato causata da un virus trasmesso mediante contatto con sangue infetto, che può evolvere in forme molto gravi e progressive, dalla cirrosi al cancro al fegato. Se diagnosticata precocemente, le possibilità di guarigione sono molto elevate. La campagna verrà prorogata anche per il 2025".
Infine, il personale è abbastanza per coprire i sempre più capillari servizi sul territorio?
"Il personale non è mai sufficiente. Sappiamo bene che un tema cruciale è il carattere degli investimenti del PNRR, indirizzati a strutture e tecnologie, ma non al personale sanitario, il quale rappresenta una spesa corrente in un pool di professionisti sempre più scarso al quale è sempre più difficile attingere. Tuttavia nell’anno appena trascorso sono stati effettuati molti concorsi per medici specialisti, alcuni dei quali sono stati assunti grazie al supporto della Regione per l’esecuzione di concorsi Start-Smart per le zone disagiate, tramite cui abbiamo assunto un nefrologo e un ortopedico per Nottola, e altri concorsi in corso di espletamento, per esempio per anestesisti, radiologi, palliativisti, psicologi, farmacisti, che sono le specialità di cui il nostro territorio soffre maggiormente la carenza".
Paola Tomassoni