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Le sfide Politeama, camper e archeologia

L’export del distretto valdelsano sfiora un miliardo di euro nel 2023. Il progetto chiave per la città

Le sfide Politeama, camper e archeologia

Viaggio a Poggibonsi tra economia, cultura e aspetti storici del territorio. Un itinerario che porta innanzitutto a evidenziare, nell’ambito produttivo, lo stato di salute del comparto della camperistica: l’export del settore trainante del circondario è vicino alla quota del miliardo di euro, sulla base dei dati diffusi di recente da Intesa San Paolo in materia di vendite nel corso del 2023. Il monitor dell’istituto di credito su scala nazionale, rileva anche 250 milioni in più di fatturato rispetto all’anno precedente: cifre accolte con favore da Alessandro Barbagallo, Sales manager di Giotti Line, azienda con sede a Colle di Val d’Elsa, nella zona industriale di Pian dell’Olmino, e pienamente inserita all’interno del distretto del plein air che dà lavoro a oltre un migliaio di addetti in forma diretta, senza contare la rete di imprese dell’indotto.

Dal mondo produttivo alla cultura, con il Progetto Politeama. David Taddei, direttore generale della Fondazione Elsa Culturecomuni, rimarca il "valore identitario" per la città di una iniziativa di questo tipo, mirata ad accrescere l’interesse intorno a un universo capace di abbracciare gli schermi e i palcoscenici della Multisala che ha sede nel centro storico di Poggibonsi. "Un piano rimasto in stand by per quasi tre lustri – spiega Taddei – e che adesso conta di ritrovare nuovi slanci grazie anche a finanziamenti di carattere europeo".

In materia di valore identitario della città, non sfugge naturalmente l’Archeodromo. Quasi dieci anni sono trascorsi – era l’ottobre del 2014 – dall’apertura della prima porzione del Villaggio Carolingio nell’area della Fortezza. Ora si registra una notevole crescita nel numero di visitatori e un incremento anche nell’offerta del primo museo italiano dedicato all’Alto Medioevo. Nel villaggio di epoca carolingia saranno realizzate altre sei capanne, in scala reale, che si aggiungeranno alle nove esistenti. Un programma da 300mila euro finanziato con fondi comunitari. "Auspichiamo che i lavori possano iniziare a luglio – spiega Marco Valenti, direttore scientifico del parco archeologico – per vedere la conclusione entro la seconda metà del 2025. Con questo intervento ormai prossimo, il nostro sarà il più grande Archaeological Open Air Museum in Italia".

Il trinomio economia-cultura-storia, porta dunque Poggibonsi sotto i riflettori. Anche le cifre ’promuovono’ le attività dedicate alla conoscenza del territorio: "Una media di oltre 20mila presenze annue – aggiunge Valenti – ed è rilevante anche il rapporto con le scuole: 7mila studenti e circa 600 docenti in gita scolastica da tutta Italia in questi mesi".

Paolo Bartalini