FABRIZIO CALABRESE
Cronaca

L’energia di Pannofino ’Chi è io?’, lo spettacolo che fa ridere e riflettere

Politeama, l’attore interpreta uno psichiatra: "Offerta teatrale originale"

L’energia di Pannofino ’Chi è io?’, lo spettacolo che fa ridere e riflettere

Politeama, l’attore interpreta uno psichiatra: "Offerta teatrale originale"

"Il vantaggio di fare l’attore è che ti permette di vivere altre esistenze". Parola di Francesco Pannofino, attore poliedrico e doppiatore dalla carriera trentennale che interpreta l’intellettuale e psicanalista Leo Mayer, nello spettacolo teatrale ’Chi è io?’, scritto e diretto da Angelo Longoni. In scena domani alle 21 nella Sala maggiore del Teatro Politeama di Poggibonsi. Accanto a Pannofino, la moglie Emanuela Rossi, attrice e doppiatrice, e il figlio Andrea, con loro anche Eleonora Ivone. Una produzione Nuovo Teatro.

L’interprete di René Ferretti della serie tv e dell’omonimo film Boris, voce di George Clooney e Denzel Washington, sarà il protagonista di una commedia psicologica, dalla trama che si sviluppa su diversi piani.

Pannofino, cosa troverà il pubblico di Poggibonsi sul palco?

"Un testo che racconta di un uomo, uno psichiatra, Leo Mayer, che all’inizio si butta nel mare agitato per soccorrere un malcapitato che sta annegando. Poi si si trova tra la vita e la morte e gli vengono in mente uno show abbastanza bizzarro, dove lui va per promuovere il suo libro, e le sedute con dei pazienti che sono la moglie, il figlio e la sua amante, diciamo gli affetti più cari che gli vengono in mente".

Poi qual è lo sviluppo?

"Ci sono anche momenti dove si può sorridere, di ilarità, ma importante è la riflessione che si può fare alla fine, in quanto ritengo che ogni spettatore si possa ritrovare in alcuni momenti della rappresentazione".

Com’è il rapporto con il pubblico durante la messa in scena?

"Si tratta di un’offerta teatrale originale, il pubblico apprezza molto e c’è un buon silenzio che si crea. Il pubblico è attento a quello che diciamo".

Sul palco con moglie e figlio. Come è recitare in famiglia?

"Quando sono sul palco non penso che quella è mia moglie, quello è mio figlio, sono dei colleghi con cui condivido la scena. È chiaro che si forma una energia che è utile allo spettacolo e c’è il vantaggio (ride ndr) che alla fine non dobbiamo telefonare a nessuno e possiamo andare a mangiare senza perdere tempo".