ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

L’Enoteca italiana rinasce. Apertura in primavera. Lavori per un milione

Il sottosegretario La Pietra e la vicepresidente della Regione Saccardi ieri hanno visitato i locali prima dell’inizio delle opere di recupero.

L’Enoteca italiana rinasce. Apertura in primavera. Lavori per un milione

Il sottosegretario La Pietra e la vicepresidente della Regione Saccardi ieri hanno visitato i locali prima dell’inizio delle opere di recupero.

Il conto alla rovescia punta ad aprile-maggio per la riapertura non ancora completa, ma comunque di entrambi i bastioni. Dopo le festività natalizie partiranno i lavori per il recupero della Fortezza medicea, la storica e futura sede dell’Enoteca italiana, rinata a nuova vita dopo che la cordata di imprenditori guidata da Elena D’Aquanno ha rilevato il marchio. Per ora c’è un’intensa attività di promozione e conoscenza della nuova attività, in vista della ripartenza vera e proprio. Si punta alla primavera per riaprire almeno ristorante, enoteca e sala incontri per non perdere un’altra stagione.

Ieri l’imprenditrice, insieme a Rosanna Zari, ha accolto il sottosegretario Patrizio La Pietra e la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi nei locali ’grezzi’, insieme al vicesindaco Michele Capitani e al deputato Francesco Michelotti.

"Un onore ospitare le istituzioni a ogni livello per far capire il percorso che stiamo compiendo", ha detto D’Aquanno. Rispetto alla tabella di marcia c’è stato qualche ritardo nell’avvio del cantiere, ma ora si conta di recuperare il tempo perduto per un’operazione che potrebbe raggiungere la spesa di un milione di euro.

"Il Governo – ha detto il sottosegretario La Pietra – è molto attentato alla valorizzazione dei territori e dei prodotti agroalimentari. E riportare in auge un marchio storico come questo è sicuramente un’operazione molto importante". E anche Saccardi, che D’Aquanno aveva incontrato all’inizio della sua avventura senese, parla di "bellissima opportunità, per un riferimento non solo commerciale ma anche culturale per valorizzare il vino e una zona molto prestigiosa". Per il Comune, Capitani ha ricordato: "Abbiamo lavorato tanto per ottenere i permessi necessari. Adesso siamo ansiosi di restituire alla cittadinanza un gioiello che era perduto".

Ora l’intervento che prevede anche la realizzazione di un museo del vino e la creazione di un format che, negli obiettivi della nuova Enoteca italiana, potrà essere replicato anche altrove. Ma sempre partendo dalla base solida della Fortezza, dove l’Enoteca ha vissuto anni d’oro, prima dell’eclissi.