PAOLA TOMASSONI
Cronaca

L’episodio di Dengue: "È un caso autoctono. Virus in circolazione ma nessun allarme"

Smorza i toni il professor Tumbarello: "La malattia rientra in pochi giorni"

L’episodio di Dengue: "È un caso autoctono. Virus in circolazione ma nessun allarme"

Smorza i toni il professor Tumbarello: "La malattia rientra in pochi giorni"

"Nessun allarme Dengue, ma certo attenzione per un caso autoctono della malattia indotta dal virus trasmesso dalla zanzara", smorza i toni il professor Mario Tumbarello, direttore di Malattie infettive e tropicali dell’AouSenese, alzatisi intorno al caso di Dengue, diagnosticato a un cittadino di Rapolano Terme proprio alle Scotte. Caso che, su segnalazione dell’Asl, ha visto il Comune di Siena procedere con la disinfestazione della zona di viale Bracci e dintorni.

Professore, cosa è la Dengue?

"Una malattia virale nota da oltre due secoli, diffusa ed endemica in Centro America, nel Sudest asiatico e in Africa. Nell’ultimo decennio la diffusione è aumentata, con casi in Paesi dove non è endemica, compresa l’Italia. ll virus Dengue viene trasmesso principalmente dalle zanzare del genere Aedes, da noi il vettore principale è la zanzara tigre, assai diffusa".

Cosa si intende con caso autoctono?

"Bisogna distinguere quei casi importati nel nostro Paese in seguito ad un viaggio in aree dove la Dengue è endemica e i contagi che invece avvengono qui, sul posto, con la puntura di una zanzara. Allora i casi importati in Italia sono in genere 3-400 l’anno; di autoctoni ce ne sono stati diversi nel 2023, prevalentemente in Lombardia e nel Lazio".

E quest’anno?

"Finora c’erano stati solo due casi autoctoni, in Lombardia e in Emilia Romagna. Quello attuale di Rapolano è il terzo e merita attenzione appunto perché la persona infetta non ha fatto viaggi in aree endemiche".

Come si riconosce?

"Il più delle volte l’infezione da virus Dengue è asintomatica o paucisintomatica, quindi difficile da riconoscere. I sintomi più comuni, oltre ad una febbre persistente, sono mal di testa (spesso localizzato dietro gli occhi) e un esantema cioè una eruzione cutanea. La malattia nella maggior parte dei casi ha devoluzione favorevole in meno di una settimana".

Una malattia anche grave?

"Meno del 5% degli infetti evolve in una forma grave. I casi con conseguenze più severe sono in genere su persone che si reinfettano, ovvero contraggono il virus per una seconda volta. E poi a rischio di evolvere in una forma severa sono i soggetti più fragili, immunodepressi".

C’è una profilassi o una cura?

"È ovviamente importante la disinfestazione dalle zanzare, in modo da diminuirne la presenza e circolazione. Questa viene fatta ovviamente soprattutto nelle zone dove ci sono state segnalazioni di casi. Per quanto riguarda la cura, non c’è una terapia specifica ma l’infetto è trattato in base alla sintomatologia. Esiste invece un vaccino per la Dengue, consigliato a chi viaggia in aree endemiche"