"Una specie schiva, non aggressiva e il morso, occasionale, solo in rari casi può avere conseguenze serie e complicanze sistemiche. Quella attuale è psicosi, non un’emergenza sanitaria": così il professor Francesco Frati, entomologo del Dipartimento di Scienze della vita dell’Università di Siena, smorza l’allarme da ragno violino.
Sono sempre più frequenti i casi di persone che ricorrono all’ospedale e ci sono stati casi gravi post morso. Perché proprio ora?
"E’ una psicosi diffusasi dopo diversi casi segnalati, da Nord al Sud Italia. Che però bisognerebbe verificare, ovvero accertare se la patologia insorta è strettamente dovuta al morso del ragno o ad altro. I casi con sintomatologia più grave vanno studiati tenendo conto l’ipersensibilità personale, come accade per la puntura del calabrone che in alcuni soggetti comporta lo shock anafilattico".
E’ una specie nuova?
"Il ragno violino c’è da sempre e ovunque in Italia: sono artropodi piccoli, massimo un centimetro, con abitudini sinantrope: che possono vivere, cioè, nelle nostre case, soprattutto nella stagione fredda. Si nascondono in fessure e anfratti, escono prevalentemente la notte. Non sono aggressivi, non attaccano come fa la zanzara alla ricerca di sangue. Dunque il morso è occasionale e per lo più asintomatico, come quello di qualsiasi altro ragno: ha una manifestazione sintomatologica per effetto del veleno e del luogo dove è inoculato, ma anche della sensibilità della persona morsa".
E’ pericoloso?
"Nella stragrande maggioranza dei casi non lo è affatto e non è letale. Più che del ragno violino mi preoccuperei della possibile diffusione di altre malattie dovute ad arbovirus, trasmesse cioé da vettori, come la Dengue portata da alcune zanzare, o dei tanti virus che viaggiano nell’aria, la cui diffusione ha natura zoonotica, come il vaiolo delle scimmie e l’epidemia di covid".
Come si riconosce il morso del ragno violino?
"Non si riconosce: l’edema o il bollicino pruriginoso assomiglia a quello frutto della puntura di tanti insetti e del morso di tutti i ragni. E solo così si spiega il ricorso sempre più frequente ad un pronto soccorso. Che però non è necessario alla comparsa del primo puntino rosso".
Cosa facciamo allora?
"Vale la pena evitare di grattarsi in modo da evitare l’ingresso di altri patogeni attraverso la ferita. Basta disinfettare, con acqua ossigenata o un altro disinfettante. Se la lesione cambia o si ingrandisce, vale la pena farsi vedere. In caso, si può usare un antibiotico. Detto questo vale la pena tenere pulita la casa; coscienti che il ragno violino è talmente piccolo da nascondersi ovunque ed è difficile, se non impossibile, eradicarlo".
Paola Tomassoni