RICCARDO BRUNI
Cronaca

Lettere da Gaza agli amici. Emozione in aula magna per i post dalla Striscia. Una vita sotto le bombe

Montanari, rettore della Stranieri, tra i lettori dei testi del regista Hossam "Racconti quotidiani in una città disintegrata. Voce per spezzare i silenzi".

Lettere da Gaza agli amici. Emozione in aula magna per i post dalla Striscia. Una vita sotto le bombe

Lettere da Gaza agli amici. Emozione in aula magna per i post dalla Striscia. Una vita sotto le bombe

Le notti buie di chi ormai scandisce il tempo con i rumori terribili degli aerei. Gli aerei che passano, e a volte sganciano bombe. Vite che vanno in frantumi, come le case che abitano. Famiglie costrette a sfollare, scegliere se nascondersi o fuggire, capire dove andare. Scegliere chi lasciarsi dietro.

Nell’aula magna Virginia Woolf dell’Università per Stranieri di Siena, ieri pomeriggio è andata in scena l’emozionante prima nazionale di ‘Gaza ora: messages from a dear friend’, la lettura recitata delle testimonianze di Hossam al-Madhoun, regista e produttore teatrale del Theatre for Everybody a Gaza.

Appunti di una vita quotidiana, che cerca i brandelli di una normalità ormai disintegrata dai bombardamenti. L’attesa di fronte a un forno per comprare il pane, l’attimo prima dell’esplosione di una bomba. Una corsa in macchina, lungo un panorama di macerie, cercando di fuggire ai droni e alla paura. Nascere a Gaza, come unica colpa. I testi, tradotti in italiano, sono stati letti e interpretati da gruppi di artisti di diverse provenienze.

Anche il rettore dell’Università per Stranieri, Tomaso Montanari, ha deciso di prestare la propria voce a una lettura. E in prima fila c’era Roberto Di Pietra, rettore dell’ateneo.

"Nell’università del futuro – ha detto Montanari, prendendo la parola in apertura – si dovrà insegnare l’arte di comprendere l’altro, come sosteneva Virginia Woolf, alla quale è intitolata la nostra aula magna. La possibilità di una convivenza pacifica tra israeliani e palestinesi non è mai sembrata così distante, eppure resta l’unica via per uscire da questa tragedia. La nostra comunità accademica, con la sua piccola voce, chiede l’immediato cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e l’incriminazione per crimini di guerra e crimini contro l’umanità dei responsabili del governo di Israele".

Il drammaturgo e regista teatrale britannico Jonathan Chadwick ha ricordato le sue conversazioni con Hossam al-Madhoun, dalle quali è nato questo progetto. "Quando è iniziata l’escalation – ha raccontato – Hossam mi ha chiesto cosa fare. E io gli ho detto di scrivere. Gli ho detto di raccontare tutto quello che stava accadendo. Così abbiamo adesso oltre cento testimonianze dirette da Gaza, che lui ci ha mandato. Ed è una grande emozione per me, oggi, sentirle adesso lette in un’altra lingua. Siamo tutti palestinesi".