PINO DI BLASIO
Cronaca

"L’Europa è grande solo se unita. Fondo per finanziare il green deal"

Le ricette di Enrico Letta per il futuro dell’Unione. ’Molto più di un mercato’, libro presentato a Rosia

"L’Europa è grande solo se unita. Fondo per finanziare il green deal"

Enrico Letta ha presentato il suo libro ’Molto più di un mercato Viaggio nella nuova Europa’, intervistato a Rosia da Pino di Blasio e Sara Melaccio. Letta ha parlato anche di ’campo largo’, Biotecnopolo e Monte dei Paschi

"I Paesi più europeisti oggi sono quelli al confine con la Russia: gli Stati baltici e anche la Polonia. A Vilnius, capitale della Lituania, hanno eretto un monumento alla Nato. Da questa parte dell’Europa lo tirerebbero giù in 24 ore". Enrico Letta risponde alle domande sul suo efficace rapporto per il Consiglio e la Commissione Ue, condensato nel libro ’Molto più di un mercato Viaggio nella nuova Europa’, nel giardino del circolo Arci di Rosia. Ad ascoltare l’intervista pubblica non c’erano solo sindaci, amministratori e dirigenti del Pd, ma anche tanti interessati all’argomento Europa e problemi collegati.

"Ho voluto raccontare lo stato dell’Unione sul tema delle libertà di movimento e di scambi - precisa Letta - sotto forma di un diario di viaggio. Ho scelto di muovermi in treno, ho visitato tutti e 27 i Paesi dell’Unione, da Helsinki a Lisbona, da Dublino a Atene. E già dai treni, da un’Alta velocità che funziona solo all’interno di ciascun Paese, ma non collega le capitali europee, si capisce che c’è ancora molto da lavorare per essere più uniti".

Non si scappa da un’integrazione più forte per rilanciare l’Europa. A Enrico Letta è toccato il capitolo dell’economia, a Mario Draghi la competitività: report che vanno letti assemblandoli, ci sono tanti capitoli e tante soluzioni che si incrociano, si sovrappongono. L’auspicio è che la Commissione presieduta ancora da Ursula von der Leyen non li lasci impolverarsi nei cassetti di Bruxelles.

"Serve un fondo di investimento europeo, uno strumento finanziario - è il pressante invito dell’ex premier, ex segretario Pd e oggi deputato semplice - che sia capace di raccogliere i risparmi dei cittadini europei e utilizzarli soprattutto per la transizione ecologica. Un fondo che sia conveniente per i risparmiatori, perché non possiamo continuare a pagare lo scotto della mancata integrazione dei mercati finanziari dell’Unione. Il Nasdaq da solo capitalizza quanto tutte le Borse europee messe insieme. Almeno 300 miliardi di euro all’anno di risparmiatori europei sono investiti in fondi americani. Che, a loro volta, finanziano le multinazionali e i grandi gruppi statunitensi. Con quei soldi, qualche volta si comprano aziende europee. Ogni Stato è geloso della sua Borsa nazionale, fonderla con altre Borse sarebbe per i Governi una perdita di sovranità. Risultato, 27 piccole Borse che lasciano i miliardi delle famiglie europee ai mercati finanziari oltre Oceano. Il segno del suicidio europeo, perché siamo frammentati, divisi".

Il fondo europeo di investimenti è una delle idee per rilanciare l’integrazione economica dell’Unione. E’ sicuramente quella più accattivante ma non è l’unica contenuta nel rapporto Letta. Che chiede di supportare anche chi resta in un Paese, non solo chi è andato via e viene incentivato a tornare. Che propone una piattaforma unica di telecomunicazioni, cosa che se varata decenni fa, avrebbe consentito a Nokia e Ericsson, i gruppi di telefonini finlandese e svedese, un tempo leader nel mondo, di non essere soppiantati da cinesi, coreani e americani. "Il mondo è radicalmente cambiato nel nuovo millennio - ricorda Enrico Letta -. Trent’anni fa l’Italia era il quinto Paese al mondo per ricchezza, il suo Pil era più alto di Cina e India messe insieme. Oggi la Cina insidia gli Stati Uniti e l’India è entrata tra i Paesi più ricchi. Solo l’Europa unita può competere con Cina e Usa, non i singoli Paesi".

Le ultime domande riguardano i mesi da deputato di Siena, le battaglie per il Monte e il l Biotecnopolo. "La campagna elettorale a Siena - dice Letta - è tra le tre cose più belle della mia vita. Ho fatto il mestiere più usurante del mondo, segretario del Pd, e mi sono dato come regola di non dare consigli a Elly Schlein. Sono contento che il Monte abbia recuperato ricchezza. Con grande fatica e la serietà di tutti la banca è risanata. Sul Biotecnopolo non posso che rimarcare i gravi ritardi. Sarebbe un peccato buttare via una grande opportunità. Oggi Siena deve identificarsi con le Scienze della vita, non può perdere un’altra occasione di diventare la capitale italiana delle biotecnologie".