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Shahzad, Eleonora e Taslima, tre giovanissime incontrate ieri in libreria
Castelnuovo Berardenga (Siena), 1 marzo 2025 – Tra il Garibaldi (corso) di Milano e il Garibaldi (piazza) di Castelnuovo Berardenga ci sono più o meno trecento chilometri in linea d’aria, una vita ribaltata e la stessa insegna, ’Libreria del mondo offeso’, copyright Elio Vittorini.
Praticamente una dimensione parallela, anche se sulla porta ad accoglierti c’è lo stesso sorriso di Laura Ligresti e al tavolino a parlare di libri, vita e politica suo marito Marco Bocciarelli. L’anno scorso hanno lasciato Milano con una lettera amara, per quella città che non riconoscevano più, e si sono immersi in questo territorio primo avamposto del Chianti, cerniera con le Crete e proiettato verso la città.
“Volevamo lasciare una situazione in cui non ci ritrovavamo – racconta Laura – e ci siamo innamorati di questo posto, dove c’è una piazza, un teatro, un museo, c’è tutto per creare cultura e comunità”.
Qua dove prosperano resort di lusso e ristoranti stellati ma si fatica a tenere aperti esercizi commerciali di base. E dove quindi l’apertura di una libreria, in un paese di duemila abitanti capoluogo di un comune che non arriva a diecimila residenti, è un gioioso segnale in controtendenza. Anche se non è stato semplicissimo, in realtà. “Ci sono molti fondi chiusi – dice Laura – ma ci siamo dovuti impegnare per trovare una soluzione adeguata”.
E alla fine dell’estate scorsa la vetrina della ’Libreria del mondo offeso’ versione senese si è accesa, di fianco alla farmacia, a poche decine di metri dal Bar centrale. “Abbiamo portato qui la nostra vita – raccontano Laura e Marco –, ora stiamo imparando anche i ritmi della stagionalità. Anche se il nostro primo obiettivo è costruire un luogo di socialità, non solo una libreria”.
E infatti al tavolino ci sono tre giovanissime che abitano nei dintorni (Taslima, Eleonora, Shahzad) che dialogano con i propietari, con il piacere di muoversi tra gli scaffali di una libreria con quello “stupore della scoperta” che Marco descrive negli occhi e nelle parole di chi è venuto a sentire Maurizio Maggiani.
“Non è stata la presentazione di un libro, quello era il pretesto per dialogare”, raccontano, guardando questo spazio raccolto, ma nel quale il tavolino, le sedie e un pianoforte non potevano proprio mancare, per inseguire quel metodo su cui si è basata tutta l’esperienza del ’Mondo offeso’.
“A Milano abbiamo scoperto che le persone venivano perché hanno bisogno di comunità ed è questo che mi ha convinto a trasformare questa passione in un mestiere”, racconta Laura, sorridendo al pensiero che l’11 aprile, a quel pianoforte, suoneranno alcuni castelnuovini per un incontro (guai a dire evento) che già promette di proiettarsi nella piazza.
“Ci piacerebbe trasferire lì alcune iniziative”, dicono ancora Marco e Laura. Ne hanno già parlato con il sindaco Fabrizio Nepi, ne parleranno ancora, perché la libreria ambisce a diventare un punto di riferimento della vita culturale non solo di questa terra.
“Prima l’Expo, poi il Covid: Milano si è trasformata antropologicamente, ora prevale l’indifferenza, sembra un posto per automi. Avevamo bisogno di cambiare vita – raccontano – e qui stiamo bene. Viviamo in paese, a cinquecento metri dalla libreria, in un realtà dove c’è ancora una dimensione sociale, non troppo oppressa dalle dinamiche turistiche”.
Un altro mondo, rispetto allo scenario milanese. Qui, all’indomani dei festeggiamenti del giovedì grasso, in piazza restano coriandoli e stelle filanti. La vita scorre placida, tra il bar e la panchina della piazza, e tre giovanissime hanno finalmente a due passi da casa una libreria dove passare del tempo e, curiosando, scoprire mondi nuovi.