Sono giornate decisive per giungere a una soluzione della situazione che si è creata nel punto vendita della Lidl, a Sinalunga. Il fatto è ormai noto, come lo ricostruisce la Filcams-Cgil di Siena, sulla base della testimonianza dello stesso lavoratore che ne è stato, suo malgrado, protagonista: "La responsabile lo avrebbe prima aggredito verbalmente, rimproverandolo per aver partecipato a un’assemblea del personale, e poi avrebbe impedito l’accesso degli operatori del 118, chiamati dallo stesso dipendente, vittima di un malore". Venerdì i rappresentanti della Lidl hanno incontrato i lavoratori "che, secondo indiscrezioni – afferma Massimiliano Fabozzi, della Filcams-Cgil di Siena –, avrebbero confermato la versione dei fatti a noi rappresentata". "Ora si attende lunedì – prosegue Fabozzi –, giorno in cui l’azienda dovrebbe concludere le sue verifiche sul caso. Siamo fiduciosi in un intervento rapido che risolva la situazione specifica e che affronti tutti i problemi che negli ultimi tempi si erano andati evidenziando. Diamo per scontato che, come la stessa Lidl ha affermato, ‘i fatti, così come descritti, non rispecchino in alcun modo i principi aziendali di gestione e comportamento’. Può darsi che la situazione sia scappata di mano, che la direttrice abbia commesso un errore, siamo contro i capri espiatori, che non risolvono i problemi, né invochiamo sanzioni punitive, semmai educative", puntualizza il sindacalista. "Ma occorre che l’azienda faccia chiarezza e prenda provvedimenti perché in gioco ci sono due temi centrali, sanciti dallo Statuto dei lavoratori, la sicurezza e salute sui posti di lavoro e la facoltà di riunirsi in assemblea. Non vorremmo che fossero campanelli d’allarme anche per altre realtà. La nostra segretaria generale, Alice D’Ercole, è aggiornata sull’intera situazione – conclude Fabozzi – e abbiamo il supporto della Camera del Lavoro di Siena, pronta a proclamare la mobilitazione".
Diego Mancuso