L’Università di Siena attiva il primo Master internazionale per interpreti di Lingua dei Segni, Mits è l’acronimo: è il primo caso in Italia e in Europa, di alta formazione universitaria, post laurea, per l’interpretariato della lingua utilizzata dalla comunità sorda. Finora la lingua dei segni italiana, nel panorama accademico, rientrava fra gli insegnamenti dei corsi di laurea dell’area linguistica, insieme alle altre lingue ‘vocali’; ora invece ecco un master rivolto a professionisti, già interpreti, che andranno a tradurre nella lingua dei segni.
E l’innovazione non finisce qui: il master è internazionale, ovvero andrà a formare interpreti multilingue. Non a caso questo master nasce a Siena, città legata alla storia dell’istituto Tommaso Pendola e dove ha sede Mason Perkins Deafness Fund onlus, associazione nata nel 1985, che lavora a sostegno delle persone sorde, per l’accessibilità alla formazione e agli eventi culturali; nel 2005 la senese neopresidente Miriam Grottanelli de Santi trasferisce il quartier generale a Siena, in parte dei locali dello storico istituto di educazione per sordi. La novità formativa, con lezioni il 25 aprile, è stata presentata dal rettore Roberto Di Pietra con Miriam Grottanelli de Santi, Rosalba Nodari, direttrice del master, Maya De Wit, docente per conto di MPDFonlus e Francesca Malaspina, presidente Anios, associazione interpreti di lingua dei segni. "Con il master ci apriamo ad un livello professionale molto alto, rispondendo ad una necessità occupazionale in crescita", sottolinea il rettore Di Pietra. "Il master nasce dalle sollecitazioni di Anios – spiega Grottanelli de Santi – che da tempo segnala la mancanza di interpreti e l’omogeneità di formazione di professionisti nella lingua dei segni".
Il master Mits, di primo livello, è rivolto a interpreti di lingua dei segni con esperienza nell’interpretazione nella loro lingua dei segni. Il programma, unico in Italia e con un team di docenti internazionali, coinvolge le linguiste dell’ateneo Adriana Belletti, Silvia Calamai, Letizia Cirillo, Rosalba Nodari, con l’apporto della giurista Ornella Feraci e Maya De Wit. "È un primo tassello sulla strada dell’inclusione e della didattica sostenibile per l’ateneo – precisa la direttrice del master Rosalba Nodari –. La lingua dei segni entra nel novero delle lingue dell’ateneo". "È il primo passo verso il riconoscimento della lingua dei segni al pari delle lingue vocali – aggiunge la presidente Anios, Francesca Malaspina –. L’idea è nata da una visione di Miriam Grottanelli de Santi, divenuta oggi realtà e resa internazionale".
Paola Tomassoni