
L’inverno delle rsa con 68 centesimi in più
Aumenta di appena 68 centesimi, a distanza di undici anni dall’ultimo adeguamento, la quota sanitaria a carico del Sistema sanitario regionale a favore dei degenti non autosufficienti ospiti nelle Rsa. Così la Regione Toscana è intervenuta, sostiene, in aiuto alle famiglie. Il totale delle nuove risorse messe a disposizione delle tre Asl della Toscana – attraverso le quali passa la convenzione fra i gestori di rsa e il servizio sanitario pubblico - ammonta a 2,63 milioni di euro, che servono in sostanza a finanziare l’aumento della quota capitaria a 54 euro al giorno, rispetto ai 53,32 attuali.
"Si tratta di un provvedimento – giustificava la Regione Toscana - che interviene non solo a fronte dei perduranti effetti della pandemia, ma anche dei maggiori costi determinati dall’aumento dei prezzi delle fonti energetiche". L’adeguamento minimo del contributo regionale probabilmente non riscuoterà grandi consensi da parte dei gestori, pubblici e privati, di residenze sanitarie, visto che arriva dopo due anni di Covid, ovvero di un periodo in cui le spese per le strutture assistenziali di ambito sanitario e sociale sono notevolmente lievitate. Lo spauracchio a questo punto è nell’aumento, a cui potrebbero arrivare i gestori di rsa, sempre più possibile delle tariffe a carico delle famiglie.
Vediamo dunque il quadro senese a cui si riferisce questa situazione. Sono 32 le residenze sanitarie assistite nella provincia di Siena, accreditate e finanziate dal servizio sanitario regionale; sono sia pubbliche che private ed hanno tutte un accordo contrattuale con la Zona distretto sanitaria (Asl) di afferenza. Di queste, 18 sono nella zona distretto Senese, 4 nella zona distretto Alta Valdelsa, 10 in zona Amiata, Val d’Orcia e Valdichiana Senese. Complessivamente in queste strutture, che prevedono a differenza di semplici case per anziani, anche un’assistenza sanitaria, ci sono 1.535 posti autorizzati, con quota sociale media giornaliera di 51,64 euro; ovvero le tariffe giornaliere variano da un minimo di 48,04 euro a un massimo di 57,50 euro.
Per ‘quota sociale’ si intende l’importo a copertura dei costi delle prestazioni di natura alberghiera oltre che sanitaria erogate dalle residenze accreditate; sono dunque le tariffe applicate, con contributo regionale, ovvero con partecipazione economica da parte del Servizio sanitario regionale. La quota sociale viene pagata dalla Regione per quanto riguarda i posti letto accreditati per non autosufficienti; è pagata dalla persona ospitata, ovvero dalla famiglia, in caso di gestione privata, o mancato accreditamento regionale.
L’inserimento nelle Residenze sanitarie assistenziali avviene in casi di grave non autosufficienza e quando è quasi impossibile assistere a domicilio la persona non autosufficiente da parte della famiglia, o quando questa sia assente. E il Comune di residenza interviene a coprire la quota parte che l’ospite non riesce a pagare, calcolata secondo l’Isee e il regolamento di accesso al servizio stabilito da ogni Zona distretto.
p.t.