REDAZIONE SIENA

L’irruzione in Rettorato. Gli studenti pro Palestina e la mozione respinta

I manifestanti hanno chiesto al Senato accademico lo stop dei rapporti con gli atenei israeliani. Il rettore Di Pietra li ha ascoltati, poi il voto sugli accordi.

L’irruzione in Rettorato. Gli studenti pro Palestina e la mozione respinta

L’irruzione in Rettorato. Gli studenti pro Palestina e la mozione respinta

È stata un’irruzione pacifica, quella organizzata dai comitati Palestina Libera! E Palestina Siena & Provincia in seguito alla manifestazione al Rettorato, per portare la propria voce di fronte ai membri del Senato accademico. Una ventina di persone, studenti e lavoratori dell’Università con bandiere e simboli pro Palestina, è entrata nella Sala Consiliare interrompendo i lavori del Senato, chiamato a discutere una mozione che chiede l’interruzione dei rapporti con gli atenei israeliani, in particolare la non partecipazione al bando MAECI per il finanziamento di progetti di ricerca italo-israeliani. Gli studenti hanno preso la parola, di fronte al Rettore Roberto Di Pietra e agli altri membri, intonando slogan a favore del popolo palestinese, prima di lasciare la sala in seguito alla richiesta del Rettore, che ha ringraziato il Comitato e ha ascoltato attentamente il discorso di una giovane ragazza palestinese, che h denunciato episodi di razzismo in mattinata, quando un turista è entrato nel Cortile del Rettorato, durante la manifestazione, con saluti fascisti.

La mozione presentata dagli studenti, bocciata poi dal Senato con soli quattro voti a favore (due docenti e i due studenti proponenti) chiedeva ‘una presa di posizione pubblica al fianco del popolo palestinese e per il cessate il fuoco immediato e permanente’ e ‘il boicottaggio e il disinvestimento delle istituzioni accademiche israeliane e da quei suoi studiosi che manifestano adesione e sostegno materiale e simbolico al sistema coloniale e di apartheid israeliano, essendone così parte integrante e attiva’.

Gli studenti e i comitati hanno manifestato il proprio dissenso nel cortile del Rettorato, insieme al sindacato USB Siena, affiggendo striscioni pro Palestina e addobbando con la bandiera palestinese e numerosi cartelloni la statua in onore degli studenti senesi caduti a Curtatone e Montanara.

"In quanto studenti – ha dichiarato Mattia Pagni, del Comitato Palestina Siena - ci uniamo a quel movimento studentesco che dal 7 ottobre ha iniziato a mobilitarsi a favore della resistenza del popolo palestinese. Le nostre università non devono essere complici di un genocidio, non devono produrre conoscenza per opprimere e sfruttare persone o colonizzare territori. Chiediamo la rescissione di ogni accordo con gli istituti di ricerca dello stato sionista, che producono tecnologie omicide e promuovono l’apartheid. Fare ricerca con un’istituzione coloniale significa legittimare quel colonialismo, quella violenza, lo spargimento di sangue dei palestinesi".

Andrea Talanti