PINO DI BLASIO
Cronaca

L’Italia contro ChatGPT "Non possiamo svendere i nostri dati, diamo vita a un’industria europea"

Di Iorio, ad QuestIt e presidente Rete SaiHub: "Il Garante ha fatto bene. OpenAi non rispetta le regole. Non dobbiamo essere colonia americana".

L’Italia contro ChatGPT "Non possiamo svendere i nostri dati, diamo vita a un’industria europea"

di Pino Di Blasio

Per Ernesto Di Iorio, ceo di QuestIt e presidente della rete di imprese del SaiHub, la culla dell’intelligenza artificiale made in Siena, i veti e il blocco del Garante della privacy su ChatGPT, la creatura di OpenAi, sono "una formidabile occasione per sviluppare un’industria europea dell’intelligenza artificiale. O almeno per provarci".

Come interpreta il duello tra Italia e OpenAi, braccio di Microsoft per la Chatbot?

"Giustamente il Garante per la privacy vuole vederci chiaro. Ci sono delle carenze lampanti, mancanze di rispetto delle norme legate alla privacy. Aldilà di questo, l’elemento più spinoso, sottolineato dal Garante, non è solo l’uso di ChatGPT. Ma è come è stata costruita questa intelligenza artificiale".

Lo spieghi anche ai non addetti ai lavori.

"Una delle regole più stringenti dei decreti sulla sicurezza personale è la privacy by design. Io devo progettare un sistema di intelligenza artificiale preoccupandomi già del trattamento dei dati personali. Se oggi vai sulla rete neurale, sul sistema di machine learning dietro ChatGPT, scopri modelli che clonano e assorbono tutti i dati dalla rete, senza avere il consenso sul loro uso e trattamento. Il modello linguistico è basato su questi dati, così è diventato uno dei sistemi più evoluti al mondo".

Dove è il problema?

"Se tu chiedi informazioni su un cantante a ChatGPT, lui ti fornisce tutti i dati elaborati, non solo quelli pubblici. Potrebbero essere anche inventati, definendo l’artista omosessuale o razzista, producendo contenuti basati sulle sue canzoni o su interviste e mixandole a suo piacimento. Da una dichiarazione a favore del movimento Lgbt, può decidere che il cantante sia gay, con collegamenti impropri".

Come fa l’Italia a fermare un sistema planetario?

"Non lo può fermare, può imporre delle regole e dei principi e per questo OpenAi ha accettato di incontrrare il Garante della privacy. Perché altri Paesi europei potrebbero seguire l’Italia lungo questa strada. Il Canada lo ha già fatto. E’ ciò che interessa a me in veste di industriale dell’intelligenza artificiale".

Ci vede una chance da concorrente di OpenAi?

"Non voglio bloccare il progresso, noi non siamo nel Medioevo senza ChatGPT. L’intelligenza artificiale italiana ed europea si devono basare sui nostri valori e principi. L’Italia ha avuto il coraggio di bloccare il progetto. Non possiamo cedere tutti i nostri dati, la nostra sicurezza personale, regalandole alle corporation americane o cinesi".

In questo caso la Cina non c’entra...

"Ma i due player mondiali sono Usa e Cina, che investono miliardi sull’intelligenza artificiale. L’Europa ha obiettato che la privacy degli utenti e dei cittadini non è una merce da svendere. Non c’è un social network europeo, se c’è non lo usa nessuno. Quando è arrivato TikTok, gli Stati Uniti hanno agitato lo spettro cinese per fermarlo. Noi europei siamo un po’ pecore".

Sogna un’industria europea dell’AI?

"Vogliamo costruire il nostro futuro, la nostra casa su un terreno che non è il nostro? L’industria europea deve fare rete per diventare protagonista".

Come fa da Siena, periferia dell’impero, a lanciare questi proclami?

"Con il SaiHub abbiamo dimostrato che facendo squadra tra università, imprese e centri ricerca, si possono creare sistemi innovativi e soluzioni efficaci. Servono grandi investimenti, i fondi pubblici e il Pnrr rappresentano un’occasione per creare progetti e prodotti di alto livello. ChatGPT non è una grande invenzione, noi sappiamo come farla. Solo che Microsoft ci ha messo un miliardo per farla e non ha rispettato le regole".

Soldi che non abbiamo....

"In Francia hanno creato Bloom, con fondi francesi. Dobbiamo andare in quella direzione e federare iniziative europee".