REDAZIONE SIENA

L’Italia delle emergenze. La sfida di Musumeci: "Polizza per le famiglie contro le catastrofi"

Il ministro per la protezione civile e le politiche del mare è intervenuto al congresso nazionale degli ingegneri in corso a Siena "Questo Governo fa della prevenzione l’obiettivo prioritario".

Il ministro per la protezione civile e le politiche del mare è intervenuto al congresso nazionale degli ingegneri in corso a Siena "Questo Governo fa della prevenzione l’obiettivo prioritario".

Il ministro per la protezione civile e le politiche del mare è intervenuto al congresso nazionale degli ingegneri in corso a Siena "Questo Governo fa della prevenzione l’obiettivo prioritario".

In una giornata di allerta meteorologica in diverse regioni italiane, il Ministro per la protezione civile e le politiche del mare, Nello Musumeci, è intervenuto al 68esimo Congresso dell’ordine degli Ingegneri. Una pura coincidenza, che ha dato però il là al discorso dell’ex presidente della regione Sicilia, che in videoconferenza ha presentato ai 1350 delegati presenti a Siena il lavoro del Governo e del ministero per quanto riguarda uno dei beni più fragili e ricchi del Paese: il territorio. "Parto dal vostro tema - ha aperto Musumeci – la svolta per governare il cambiamento. Posso dire che per quanto riguarda il governo nazionale, siamo ad una svolta: questo governo ha deciso di fare della cultura della prevenzione l’obiettivo prioritario, in un’Italia che è stata sinora costretta ad inseguire l’emergenza. Prevenzione significa prendere atto del mutato contesto climatico e dell’eccesso indebitamento pubblico: ricostruire può essere considerato un costo, prevenire può essere considerato un investimento. Finora la pianificazione urbanistica territoriale non ha mai tenuto conto della pianificazione di protezione civile, di parametri essenziali che ogni ingegnere urbanista, ogni tecnico e sana amministrazione pubblica avrebbe dovuto suggerire. Il governo Meloni ha messo in campo un miliardo e 300 milioni a favore delle regioni per mettere in sicurezza i territori, una risorsa significativa che non viene sempre utilizzata: cinque regioni del sud Italia hanno comunicato di dover rinunciare a una quota della risorsa, nell’impossibilità di consegnare l’opera entro il 2026".

Poi, l’attenzione si è spostata sulle catastrofi naturali, dopo i drammatici risvolti delle nuove esondazioni in Emilia Romagna. "Qualcuno ha pensato volessi fare polemica quando sono intervenuto sulla questione Emilia - ha continuato il Ministro -, ma mi sono limitato a dire che la Regione ha avuto 600 milioni circa negli ultimi 10 anni per prevenire. Non mi sono espresso sul come o il quanto della spesa poi effettuata. Lo Stato finora ha erogato risorse senza mai preoccuparsi di che fine abbiano fatto, con il governo Meloni lo stato vuole avere il diritto ed il dovere di monitorare la spesa. Di fronte a due calamità nello spazio in un anno, mi sembra lecito chiedere se sia stata fatta prevenzione. Se un fiume esonda 3 o 4 volte in 10 anni, c’è qualcosa che non funziona".

La chiosa finale sulle collaborazioni con il mondo dell’ingegneria italiana, molto attento proprio al territorio. "Stiamo lavorando ad un provvedimento di revisione del codice di protezione civile, oltre al disegno di legge per la mitigazione del rischio sismico, che presto sarà all’esame del Consiglio dei ministri. C’è chi ritiene sia più interessante tutelare il valore drogato di mercato di un immobile che la sua stabilità. La prevenzione non è solo legata a interventi strutturali, ma è anche un fatto culturale: stiamo pensando alla necessità di offrire, attraverso un partenariato pubblico privato con le compagnie assicurative, alle famiglie la possibilità di sottoscrivere una polizza contro le catastrofi. Facoltativa nella fase iniziale, poi vedremo in 10-15 anni. Sarà invece obbligatoria per le imprese, è già legge nella finanziaria 2024. Le persone non sono interessate a prevenire perché sanno che dietro c’è lo Stato".

Andrea Talanti