ORLANDO PACCHIANI
Cronaca

Lo snodo scienze della vita. Biotecnopolo, nomine e bandi. L’amaro epilogo di Tls Sviluppo

Momento cruciale per il settore, polo fondamentale per l’economia del territorio. Dario Neri nel comitato scientifico della Fondazione, nuove assunzioni in ruoli dirigenziali.

Passaggi decisivi per il settore delle scienze della vita a Siena (foto d’archivio)

Passaggi decisivi per il settore delle scienze della vita a Siena (foto d’archivio)

Tls Sviluppo messa in liquidazione - come anticipato da La Nazione -, le novità del Biotecnopolo compreso l’emendamento alla Finanziaria che certifica la cancellazione di Tls dai soci fondatori, l’inaugurazione del nuovo stabilimento di VisMederi a Colle Val d’Elsa, i rilevanti movimenti di personale di Gsk, la ripartenza di Tls tra nuova governance e nuovo Piano industriale che peraltro nei prossimi mesi sarà aggiornato. E solo per restare ai casi più rilevanti: sono tante e tali le novità che ruotano intorno al settore delle scienze della vita da delineare un momento di snodo cruciale, la ridefinizione di assetti che sembravano consolidati in un àmbito cruciale per l’economia del territorio.

Il Biotecnopolo, dopo la lunga fase di gestazione e la ridefinizione della propria organizzazione dopo il cambio di colore del Governo, sta iniziando a darsi un’organizzazione definita: due giorni fa sono stati pubblicati i bandi per quattro figure apicali del Centro nazionale anti pandemie, ed è fresca la notizia della nomina di Dario Neri nel comitato scientifico della Fondazione, come annunciato dal sindaco Nicoletta Fabio alla cerimonia degli auguri in Comune.

Dario Neri non è un nome qualsiasi nella geografia della farmaceutica senese: scienziato di caratura internazionale, ai vertici dell’azienda di famiglia Philogen quotata in Borsa, solide relazioni (la nomina è del ministro Schillaci, con cui c’è un antico rapporto di conoscenza e stima), pronipote di Achille Sclavo, da cui tutto partì, su quella collinetta dove oggi Gsk ha il cuore del Centro ricerche e un importante progetto di riorganizzazione immobiliare. Il suo ingresso è un segnale rilevante, non a caso sottolineato dal sindaco, dopo che il progetto Prometheus che doveva marcare la presenza del territorio è di fatto stato archiviato.

La riorganizzazione del Biotecnopolo prevede ora come centrale la figura di Rino Rappuoli sul versante dell’elaborazione scientifica, ma con il direttore generale Gianluca Polifrone che ha saldamente in mano le redini dell’organizzazione. E prevede anche la cesura definitiva del cordone ombelicale con Tls. Dopo la modifica dello Statuto, ora è arrivato l’emendamento alla Finanziaria (del deputato senese di Fratelli d’Italia Francesco Michelotti) che di fatto sostiene giuridicamente quel provvedimento: Tls non figurerà più come socio fondatore del Biotecnopolo. E in futuro probabilmente nemmeno più ospiterà la Fondazione nei propri locali, perché sempre quell’emendamento apre alla possibilità di sfruttare beni demaniali per la sede del Biotecnopolo. Quali, ancora non è dato sapere, ma il segnale è preciso e arriva in un momento di cesura per Tls: dopo il salvataggio, il nuovo Piano industriale e il cambio ai vertici con Francesco Frati al posto di Fabrizio Landi, c’è ora da ridisegnare l’azione della società.

Due giorni fa la scelta di mettere in liquidazione Tls Sviluppo, nata per supportare gli anticorpi monoclonali mai decollati. Un brutto epilogo per una scommessa ambiziosa che aveva proiettato l’ente nel panorama nazionale come fiore all’occhiello della lotta al Covid. Il conto alla fine è di 13 milioni di euro di passivo, a causa delle mancate riscossioni di fondi ministeriali e degli accantonamenti per la causa di Menarini da 23 milioni di euro che incombe (da cui Tls, sostengono i legali, sarebbe immune: in caso contrario le conseguenze sarebbero gravissime). Le vicende sono paragonabili solo per suggestione, ma viene alla memoria che proprio quello stesso edificio fu teatro del disastro Siena Biotech, altro ambizioso sogno senese di competere sui palcoscenici internazionali della ricerca, naufragato nei debiti.

Un quadro istituzionale che deve misurarsi anche con il panorama imprenditoriale, dove ci sono locomotive che viaggiano spedite, leggi per esempio Diesse o VisMederi, che ha appena inaugurato il mirabile recupero dello stabilimento ex Alsaba a Colle Val d’Elsa. Qui ci sono fatturati, posti di lavoro (VisMederi viaggia oltre quota duecento), una rete che porta vantaggi reciproci e indotto. E poi c’è il caso Gsk, con l’annuncio delle 270 uscite incentivate in parallelo ai 260 milioni di investimenti. Per la Cgil si tratta di esuberi mascherati, per altri (la Cisl ma anche parte della politica) di una ristrutturazione che non intacca la forza della presenza della multinazionale. I prossimi mesi chiariranno un quadro a cui il futuro occupazionale e imprenditoriale di Siena è sempre più legato.