GUIDO DE LEO
Cronaca

"Lo sport metafora di fede. Una grande emozione stringere la mano al Papa"

Francesco Alfatti, fisioterapista della Nazionale di Volley e di Emma Villas "Era una persona molto alla mano, si era messo allo stesso piano di tutti noi".

Francesco Alfatti, fisioterapista della Nazionale maschile di pallavolo e di Emma Villas Siena, nel 2023 con il Papa

Francesco Alfatti, fisioterapista della Nazionale maschile di pallavolo e di Emma Villas Siena, nel 2023 con il Papa

Francesco è stato un Papa particolarmente appassionato di sport e dei valori che esso veicola. Ha avuto modo di toccarlo con mano Francesco Alfatti, nato a Chiusi, fisioterapista della Nazionale maschile di pallavolo oltre che della Emma Villas Siena. Alfatti faceva parte della folta delegazione azzurra presente in Vaticano nel gennaio del 2023 quando le nazionali senior furono ricevute in udienza privata da Papa Francesco nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico. Le squadre, maschile e femminile, rappresentate da una delegazione composta da quasi 200 persone, tra atleti e staff, e guidate dal presidente federale Giuseppe Manfredi, dal segretario generale Stefano Bellotti (romano, ma senese acquisito e contradaiolo dell’Onda) e dal presidente del Coni Giovanni Malagò, vissero una giornata ricca di emozioni.

"Confermo – dice Alfatti commosso nel ricordare quei momenti – che fu una bellissima esperienza per tutti noi. La conservo nella mente a distanza di più di due anni con grande trasporto ed emozione. Entrambe le Nazionali, maschile e femminile, arrivavano dal Mondiale del 2022 (vinto dagli uomini mentre le donne giunsero terze, ndr) e fu consegnata al Papa la maglia azzurra".

Un’intera mattinata in Vaticano che però non è stata ‘ingessata’ come si potrebbe pensare nel caso di questi incontri istituzionale. "Nessun cerimoniale venne seguito quel giorno – racconta Alfatti –, a partire dallo stesso Santo Padre che entrò camminando sulle sue gambe prima di fare un bellissimo discorso alla folta platea. Mi sembrò una persona molto alla mano, perché si era messo allo stesso piano di tutti noi. Fu una grandissima emozione ascoltarlo e poi andare uno a uno a stringergli la mano".

Il discorso del Santo Padre per l’occasione fu incentrato sui fondamentali della pallavolo (come battuta, alzata, muro, ricezione, attacco) collegandoli alla spiritualità e all’aspetto sociale e valoriale che lo sport in generale riesce a generare. E sulla grande opportunità che gli atleti di alto livello come pallavolisti e pallavoliste hanno in quanto modelli per i più giovani. Il che comporta logicamente una responsabilità in più verso le nuove generazioni. "I soldi e il successo non devono mai far venire meno la componente di gioco, di divertimento – il messaggio di Papa Francesco –. E per questo mi raccomando tanto: non lasciare mai la dimensione amatoriale dello sport. Lo sport o è amatoriale o non è sport. Questo va custodito bene, perché con questo voi custodite anche il vostro cuore". poi aveva concluso: "Cari amici, vi ringrazio per questa visita e vi esorto ad essere sempre testimoni di correttezza e lealtà. Molti ragazzi vi guardano e tifano per voi: per loro siete dei modelli, non deludeteli! Vi auguro di giocare bene divertendovi, diffondendo nel campo e fuori dal campo i valori dell’amicizia, della solidarietà e della pace. Di cuore benedico voi e i vostri cari. E, per favore, vi chiedo di pregare per me. Grazie!".

Alfatti aggiunge: "Ci fece anche i complimenti per ciò che le squadre avevano fatto in ambito internazionale – le parole del fisioterapista – paragonò gli sport di squadra a un corpo umano che per funzionare bene deve avere tutti gli organi in forma e pronti a dare il loro apporto in quanto tutto è collegato. Una metafora che ci colpì molto e fece ragionare tutti sull’importanza del gruppo, del lavoro quotidiano e della coesione".

In definitiva quindi, ciò che Papa Francesco riusciva a trasmettere dall’esterno, lo faceva passare a maggiore ragione nel contatto diretto con chi gli stava di fronte. "Il mio personale ricordo infatti – conclude Alfatti – è quello di una persona ‘normale’ nell’eccezione migliore del termine e davvero legata alla gente comune, ma allo stesso tempo di grande autorevolezza ed empatia umana. Un carisma che riusciva a trasmettere già dai primi istanti di un incontro".