
Tutto è nato da un sogno, da una scommessa. Dall’intuizione di Leonardo Boni. Il suo ambizioso progetto quello di coniugare la coltivazione della canapa, che tanto successo ha avuto negli Stati Uniti e in Canada, con lo splendido territorio del Chianti. Ed ecco che a pochi chilometri da Greve è nata ‘L’Erba del Chianti’. Oggi è un’azienda, ben strutturata, che si muove su tutta la Toscana e su tutto lo Stivale; ma quando Leonardo ha mosso il primo passo, nel 2018, era più un’impresa familiare, dove tutti, anche la 91enne nonna Anna dava una mano a impacchettare i semi.
"Per lei è stato divertente - sorride Leonardo - nonno se ne era andato da poco e le ha fatto bene tenersi impegnata in questa attività". Adesso, per la signora Anna è un po’ più difficile tenere il ritmo, la produzione è esplosa, ma è lì, nella casa che ospita l’azienda, pronta a contribuire, nel suo piccolo. "Avevo in mente un progetto ben preciso - spiega Boni - quello di entrare nel business della cannabis light, ma con un’ispirazione locale. Portare una ‘cantina del vino’ in questo mondo. All’inizio eravamo io, mio cugino e il mio migliore amico. Poi negli anni l’azienda è decollata e sono entrati nuovi soci. Forniamo oltre 400 negozi anche grazie al bel lavoro del direttore commerciale Daniele Martini. Non vendiamo soltanto il seme della canapa ma anche prodotti alimentari: farina, pasta, olio, birra, ‘La Bionda’. E prodotti per il beauty, di make up e per l’igiene personale. Ma per arrivare dove siamo ci sono voluti fatica e sacrifici".
La cannabis light ha un bassissimo contenuto di Thc, il principio attivo della marjuana che lo rende una sostanza stupefacente. Viene sostituito da una più alta percentuale di Cbd: per questo può essere venduta senza restrizioni. "All’inizio faceva strano vedere tante piante - scherza - ci domandavamo se ci avrebbero arrestato. Ma no, è tutto legale, la prima cosa che abbiamo fatto è stata rivolgerci a un avvocato". La sfida, vinta, quella di combinare un mercato in sviluppo con il coraggio di provarci, in un momento peraltro non semplice. Poi è arrivato il Covid.
"Durante il lockdown avendo già avviato un buon mercato on line le vendite sono quadruplicate – dice Leonardo – non potendo più attingere all’erba illegale, in tanti si sono rivolti a noi. E anche, probabilmente, per ingannare il tempo. Il nostro target di riferimento, però, non sono i ragazzini che vogliono divertirsi, ma persone dai 25-30 anni in su. Adesso stringiamo un po’ di più i denti: ci sono meno soldi e il mercato nero ha ripreso, riusciamo a guadagnare più con i prodotti per il corpo che con il seme". ‘L’Erba del Chianti’ conta a oggi un ettaro e mezzo di coltivazioni in vaso, ma vista la grande espansione, ha affittato anche dei terreni su Firenze e Arezzo. E non vuole fermarsi qua. "Apriremo presto un negozio monomarca in pieno centro a Firenze - chiude Boni - e abbiamo intenzione di spostarci anche su Siena, dove abbiamo già diverse rivendite, e in altre città della regione".
Angela Gorellini