Affrontare i problemi, uno ad uno, provando a risolverli. Non ultimi quelli legati all’occupazione che anche il nostro territorio sta vivendo. I lavoratori (di Beko, ndr) sono venuti a trovarmi la vigilia di Natale, mi hanno regalato la loro pettorina. Allora ho rilanciato: ve la sentite di venire alla celebrazione per l’apertura del giubileo? E loro hanno scelto di esserci, in gruppo", spiega il cardinale Augusto Paolo Lojudice appena finita la celebrazione in Duomo a cui hanno partecipato una sessantina di lavoratori dell’azienda che intende chiudere lo stabilimento a fine 2025. "Non dobbiamo far calare l’attenzione sulla crisi. Non sappiamo come andrà a finire, però puntiamo sul fatto che, battendo il ferro, costantemente insieme, qualche cosa possa smuoversi. Poi le trattative e quello che c’è da fare si svolgeranno, spero e confido sempre in accordo con le istituzioni, con quelle preposte a certi dialoghi, anche a livello governativo". Riprendendo il tema del Giubileo Lojudice sottolinea "che la speranza non delude ma, come tutte le virtù, va coltivata". E i dipendenti in lotta di Beko intendo provarci fino in fondo. Sulla scalinata davanti al Duomo, a cerimonia terminata, intonano il loro motto ’la gente come noi non molla mai’. E prima, in cattedrale, alcuni hanno preso parte al momento dell’offertorio durante la messa. "In tanti rischiano il posto – ha ricordato il cardinale –, dietro a cifre e statistiche ci sono famiglie che affrontano un futuro incerto. Ce lo siamo detti, miracoli non ne facciamo ma la Chiesa certo prova, e proverà, ad esservi vicino. Naturalmente insieme alle autorità. Bisogna pensare a come rilanciare il nostro tessuto economico e sociale. Insieme si può fare. Nessuno escluso. Non è una critica, come magari qualcuno vorrebbe farla sembrare, ma una presa di coscienza personale e collettiva".
"Sono feste tristi sia per noi che per il territorio", commentano marito e moglie. Lavorano entrambi a Beko, Moira e Salvatore (foto in basso). "Visto che inizia il giubileo della speranza, confidiamo in un ripensamento della proprietà o, magari, in un’altra opportunità occupazionale. Noi ci siamo e continueremo a farci sentire, fino all’ultimo", promettono. Don Carmelo Lo Cicero, parroco di Taverne, ieri in Duomo ha indossato la pettorina con scritto ’Beko in lotta- 299 motivi per resistere".
La.Valde.