L’orgoglio del ministero: "In Italia dopo 30 anni"

Il sottosegretario La Pietra: "Possiamo vincere per la qualità del nostro olio"

L’orgoglio del ministero: "In Italia dopo 30 anni"

L’orgoglio del ministero: "In Italia dopo 30 anni"

Dopo 30 anni, gli Stati generali dell’Olivicoltura nazionale e internazionale sono tornati in Italia. E Siena, territorio che vanta una produzione di alta qualità, ha prevalso sulla Puglia per diventare per tre giorni a capitale mondiale dell’agroalimentare. Il summit del COI ha preso il via ieri nella Sala Italo Calvino del Santa Maria della Scala, e si concluderà domani. "Siamo soddisfatti che il COI si riunisca in Toscana – ha sottolineato il dirigente agricoltura della Regione, Roberto Scalacci -. La nostra regione annovera l’olio tra le sue eccellenze agricole. Un incontro che valorizza sia il territorio toscano, che registra prodotti DOP e IGP, che quello senese, la cui storia olivicola è importantissima".

"Tradizione e qualità – ha aggiunto Livio Proietti, presidente Ismea -, ma anche problemi: questa è la storia recente dell’olio in Italia. Ismea pubblica i dati ogni anno, abbiamo dei numeri che dicono che l’Italia non è un paese esportatore, il saldo con le importazioni è negativo. Acquistiamo olio anche per via dello spopolamento dell’aree interne, delle difficoltà economiche delle aziende agricole, ma anche per un ritardo nel mettersi al passo con i tempi. L’innovazione è fondamentale in un settore come quello olivicolo, la qualità dell’olio italiano non deve essere dispersa".

"L’olio è un’eccellenza nazionale – ha spiegato Federico Caner, presidente commissione politiche agricole della conferenza Stato-Regioni -, un settore che ha i suoi punti di forza nella biodiversità, nella qualità del prodotto che non ha rivali, ma anche nel concetto identitario e storico. Dobbiamo lavorare sui punti di debolezza, come aziende piccole, ricambio generazionale e poca meccanizzazione, creando un progetto di rilancio del concetto di olio non come condimento ma come alimento".

"Abbiamo voluto dedicare una giornata alla discussione del sistema olivicolo nazionale – ha concluso il sottosegretario al Ministero dell’agricoltura, Patrizio Giacomo La Pietra - perché per noi è una delle eccellenze del nostro sistema agricolo: dobbiamo mettere mano a un piano strategico nazionale e confrontarci con le regioni, che devono muoversi nel rispetto della loro autonomia e delle loro caratteristiche. Il sistema Italia domani al COI deve fare un passo avanti e alzare l’asticella: mettere su un tavolo un modello di sostenibilità italiana, ragionando sull’olio extra vergine di oliva. Non possiamo competere in termini di quantità, ma dobbiamo essere i promotori della qualità".

Andrea Talanti