L’orto dentro l’ex rifugio famoso a livello mondiale: "Dalle zucche alle fragole"

L’ideatore Matteo Benvenuti, torritese di 39 anni, spiega la sua creazione. Ieri l’inaugurazione, i prodotti utilizzati tutto l’anno per la mensa comunale.

L’orto dentro l’ex rifugio famoso a livello mondiale: "Dalle zucche alle fragole"

L’orto dentro l’ex rifugio famoso a livello mondiale: "Dalle zucche alle fragole"

C’è la storia, c’è la modernità ma soprattutto c’è la forza delle idee. C’era molta curiosità ieri a Torrita di Siena per l’inaugurazione dell’ex rifugio antiaereo sotto al centro storico. Un tunnel di 186 metri dove oltre ad una parte espositiva che lega storia ed agricoltura si trova una "perla", la vertical farm, ovvero un orto verticale ricco di primizie e che permetterà alla mensa torritese di avere verdura e frutta fresca per tutto l’anno. Un’idea all’insegna della sostenibilità voluta da Matteo Benvenuti, ingegnere torritese di 39 anni, realizzata insieme al gruppo di lavoro Vertical Farm Italia di cui Matteo è il fondatore. Il Comune di Torrita di Siena ci ha creduto e il risultato è qualcosa di speciale che ha fatto notizia anche a molti chilometri di distanza da qui. "Un gioco di squadra vincente - spiega Benvenuti - se ne parla anche fuori dall’Italia e mi fa piacere. Il tunnel è stato recuperato dando un’identità e in modo che fosse utile per vari settori ad iniziare dalla scuola con il quale sarà possibile fare attività ed esperimenti. La vertical farm sotterranea è la prima pubblica in Italia. Si tratta, nel suo genere, di qualcosa di unico".

Quali sono le sue caratteristiche?

"L’impianto di vertical farm occupa circa sei metri quadrati e si possono mettere in contemporanea 530 piante e 24 ortaggi da frutto. In questo spazio ci sarà tutto quello che serve per la mensa del Comune. Può andare a ciclo continuo tutto l’anno ed essendo sotto terra possiamo avere un livello di temperatura e di umidità costante riducendo così i consumi di energia. C’è bisogno di riscaldare molto poco, già con le luci installate si dovrebbe arrivare alla temperatura ottimale. Rispetto all’agricoltura tradizionale si risparmia il 90% di acqua: ne servono circa venti litri a settimana. L’impianto è automatizzato, è stato programmato per gestire le irrigazioni. Mettiamo in un serbatoio la soluzione nutritiva, l’acqua che poi non viene presa dalle piante viene riutilizzata".

Cosa si può trovare nell’orto verticale?

"Intanto è importante dire che si può coltivare di tutto, la flessibilità è un punto di forza. E quindi, dall’insalata al radicchio, dal prezzemolo al finocchio, dalle fragole ai cetrioli. Le piantine che si vedono nella vertical farm a Torrita sono state piantate il 21 agosto e si sono già sviluppate tanto che è possibile notare i primi frutti, è il caso dei pomodori, mentre le zucchine direi che sono pronte".

E il sapore come è?

"Non dovrei dirlo io…Ma frutta e verdura sono buone e tenere. Prendi, raccogli ed usi. Il vero vantaggio è di poter utilizzare prodotti sempre freschi".

Luca Stefanucci